Giochi e bancarelle per la festa
di val.

San Giorgio è il patrono di Barghe ed invita ogni anno ad una gran festa. Più sentita ancora, però, nel centro valsabbino, è quella di San Gottardo che si celebra questo fine settimana, nella ricorrenza dei 970 anni dalla morte del santo.

San Giorgio è il patrono di Barghe ed invita ogni anno ad una gran festa. Più sentita ancora, però, nel centro valsabbino, è quella di San Gottardo che si celebra questo fine settimana. Sarà perché si comincia con una novena di Messe serali al santuario, sarà per i miracoli che la devozione popolare vuole accadano, e anche di frequente, nei pressi della chiesetta sotto l’omonima roccia, fatto sta che la ricorrenza di San Gottardo diventa l’occasione per i barghensi che vivono lontani di rientrare al paesello, che si anima come non mai.
«In più quest’anno ricorrono i 970 anni dalla morte del santo, avvenuta appunto nel 1038. Il decennale vuole massima la partecipazione dei fedeli», dicono gli organizzatori in parrocchia. Una ricorrenza che si consumerà fra occasioni d’incontro sacre e profane. Le reliquie del santo raggiungeranno il santuario accompagnate da una solenne processione e dalla banda, si chiama di San Gottardo anche quella, domani alle 19. Per l’occasione sono soliti intervenire e concelebrare la Messa tutti i parroci che hanno negli anni curato anime a Barghe.
La Messa solenne delle 11, ed il vespro delle 16, riempiranno di preghiera la giornata di domenica e forniranno l’occasione per una visita alla grotta all’interno del santuario, dove sgorga un’acqua da molti considerata benedetta. Per il «profano» c’è la fiera multicolore, che ha già occupato piazza Avisina con le sue attrazioni, i giochi per tutte le età, le luci e le bancarelle.
A proposito di mercatini, nella giornata di domenica e fino a mezzanotte esporranno le loro mercanzie, numerosi quelli della Valle Sabbia. Nei locali comunali della ex «Ca’ del mönd» da venerdì a domenica si tiene la pesca di beneficenza, che mette in palio premi raccolti anche al di fuori dei confini del paese (pentole e posate di Lumezzane; lenzuola, tessuti e filati provenienti dalla Bergamasca). Dopo le festività fino alla fine di agosto il santuario sarà aperto per la celebrazione settimanale il lunedì alle 18.
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