Beatrice e Mauro, 39 anni insieme
di Maestro John

Nella vita, si sa, bisogna avere anche fortuna. Io ho avuto la fortuna di incontrare due stupende persone, Beatrice Meloni e Mauro Abastanotti, che oggi, 10 novembre, festeggiano il 39° di matrimonio


Beatrice e Mauro sono due persone davvero speciali: sensibili, profonde, aperte agli altri.
Condividono molte passioni: le canzoni, i viaggi, la creatività, i libri, il teatro… Sono attenti a quel che succede nel mondo e nel sociale, hanno una particolare attenzione verso la scuola, la politica, l’ambiente.

Sono vicini alle persone che hanno bisogno, senza schemi e pregiudizi.
Ed hanno anche uno spiccato senso dell’umorismo. Grazie alla loro umanità sono circondati da moltissimi amici.
L’amicizia la coltivano con il sorriso, con l’arte dell’incontro e spesso con una tavola imbandita, che non guasta mai…

Dall’amore di Beatrice e Mauro è nato uno splendido fiore di nome Chiara.
È una brava disegnatrice, diplomata in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze e specializzata all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Svolge corsi sul fumetto ed ha illustrato libri sulla strage di Piazza Loggia (insieme all’amica Chiara Onger), su Lea Garofalo uccisa dalla mafia e sulla Shoah spiegata ai bambini.

Quando Chiara è nata le avevo dedicato queste parole:
“Nel salvadanaio del tempo metti gli spiccioli delle ore liete e le monetine della tristezza, le mille e mille cose del tuo mondo e i centomila sorrisi che avrai, le cinquecento lire dei ciechi e di chi non ha fortuna, il milione di sguardi che si specchieranno nei tuoi occhi, i miliardi di attimi in cui ti sentirai felice o sola…
alla fine rompi il tuo salvadanaio e regala il tuo sorriso a tutto il mondo.”


Beatrice è figlia di Lena, che durante le feste rivela doti di ottima cantante. È sorella di Lucia, Stefania e Paolo e vuole un bene dell’anima ai suoi nipoti.
Beatrice ha aiutato Mauro nella ricerca sulle lettere dei soldati della Grande Guerra ed ha curato l’edizione del libro sui Diari di Prigionia del generale Giacobinelli. Si è impegnata nel Consiglio Comunale, creando momenti di integrazione con persone di culture diverse, con le quali ha sempre mantenuto i contatti.

Mauro è figlio della signora Maria (bella persona e cuoca eccellente) e di Antonio Abastanotti (uomo saggio che si è sempre impegnato nella comunità gavardese).
Ha un simpatico fratello, Aldo, che vive a Roma con la dolce figlia Anita e la moglie Alessandra.

Come me e Deni, Mauro aveva frequentato l’Istituto Magistrale
“Angelo Zammarchi” di Brescia.
Divenne  Ufficiale del Servizio Automobilistico dell’Esercito, preposto al comando di un plotone nella gestione di due dozzine di autocarri da guerra. Ritornato a casa da “ufficiale gentiluomo”, narra la leggenda che a casa della nonna sul monte Covolo invitò la bella Beatrice ad una cena “tête-à-tête”…
Per l’emozione il novello cuoco mise così tanto riso in padella che il riso si  gonfiò in modo smisurato.
È il caso di dire: “galeotto fu il risotto e chi lo cosse”.

Il 10 novembre del 1979 si sposarono: celebrò le nozze don Bragadina.
Come maestro, Mauro insegnava le scienze e creò laboratori di falegnameria. Ma non disdegnava la passione per la storia, soprattutto quella recente, sguinzagliando gli alunni presso nonni e parenti alla ricerca di testimonianze dirette.

Divenne collaboratore Vicario del Dirigente Scolastico, prima alla Due Pini di Salò (accanto al caro Piero Berini) e poi a Manerba.
Con il gruppo Vizi d’Arte e l’amico Fulvio Lonati andava in giro per piazze e cantine a suonare i brani di Fossati e di altri autori impegnati, sempre con il fido saxofono soprano.

Ora suona insieme ai LEM, una band di eccelsi musicisti tra i quali spicca il mitico Santino Maioli (detto Santana, virtuoso della chitarra), Mariolino Vezzoni, splendido batterista, Franco Marini ottimo suonatore, Alberto Comaglio, eccellente chitarrista e cantante e Gino Toffolo al basso. Mauro era molto amico dei compianti Gigi Berardi e Nello Berardi.

Ha scritto numerosi libri per Liberedizioni dell’amico Marcello Zane:A chi dimanda di me” “Il garibaldino nella foto”, “Dov'è Nikolajewka?”, “Del mio lungo silenzio”. Da questi libri il Teatro Gavardo ha ricavato molti spettacoli.

Mauro ha lavorato presso il centro IDA dell’Istituto Comprensivo di Gavardo in qualità di insegnante alfabetizzatore.
E qui ha incontrato, da vero seguace dell’eroe dei due mondi, pakistani e rumeni, brasiliani e senegalesi, magrebini e indiani.
È un florilegio di lingue, di storie, di vissuti, ma il nostro Mauro, col sigaro in bocca, in questa babele si trovava a suo agio. 

Durante la festa per la sua pensione (più di 100 invitati, non so se mi spiego) gli avevamo scritto:
Caro Mauro, per citare Marcello, ci avviamo alla conclusione
nonostante la Fornero sei riuscito ad andare in pensione
continuerai a suonare il sax con voluttà e partecipazione
e viaggerai per il mondo in sella all’Ape con Beatrice sul cassone.
Che la tua vita da pensionato sia piena d’amore e di condivisione
da vero garibaldino che l’ideale di giustizia nel cuore ripone.”


Grazie a Beatrice e Mauro per l’amicizia e l’affetto che hanno sempre regalato a me, a Emi (la mia attuale moglie) ed a mio figlio Andrea, luce dei miei stanchi occhi.
Beatrice e Mauro forever!
il vostro amico John

Nelle foto:
1)Le nozze
2)Beatrice e Mauro a casa di Deni e Gabriella
3)Chiara in un autoritratto
4)Beatrice con Emi e l’amico Tano


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