Utopie, tra passato e futuro
di Enneci

A 50 anni dal Sessantotto, cosa resta di quella rivoluzione culturale? Ne hanno parlato Roberto Rossini e Silvano Corli alla prima serata degli “Incontri nel Chiostro”


“L’utopia guida le nostre vite” (F. Alberoni). Negli anni abbiamo cambiato pilota?

Se ne è discusso nella'auditorium della chiesa di Santa Maria di Gavardo che venerdì sera ha ospitato la prima serata dell’edizione 2018 degli “Incontri nel Chiostro”, serie di appuntamenti organizzata dal Circolo Acli Medio Chiese.

Il tema di quest’anno è: “Utopie. Tra passato e futuro”.
Sono passati esattamente 50 anni da quel 1968 che ha segnato un’epoca. Un periodo che ribolliva di voglia di mettersi in gioco, di scendere in piazza, di reclamare diritti per un futuro diverso.

Roberto Rossini (presidente nazionale Acli) e Silvano Corli (psicologo) hanno tratto un quadro dei giorni nostri contrassegnato da una eccessiva celebrazione dell’Io.

L’ego ipertrofico causa l’attenuarsi della percezione della propria libertà: pensiamo di poter far tutto scordandoci di avere limiti e responsabilità.

Questo porta ad un individualismo che ci isola dal contesto sociale. Quando nel ’68 ci si voleva confrontare ci si incontrava fisicamente e si discuteva “dal vivo”, ora è tutto mediato dalla tecnologia. Il contatto è solo virtuale e il confronto diventa scontro di trincea dove nessuno si sposta di un solo millimetro dalla propria posizione.

Siamo passati da un’epoca in cui si condivideva un sogno collettivo ad una in cui non si sogna più. Si è perso il sogno utopico perché probabilmente si è scollegati dalla realtà che ci circonda e non siamo più capaci di leggerla e di interpretarla.

Non siamo più capaci
di coagulare le esperienze e le capacità per discute e immaginare una società diversa, non domani ma fra anni. Senza questo sforzo utopico rischiamo solo di affrontare i problemi giorno dopo giorno senza un progetto di ampio respiro che abbracci più generazioni.

Probabilmente si tratta di fasi storiche: dopo una vetta troviamo una valle e bisogna forse aspettare solo del tempo per risalire la china.

Prossimo incontro venerdì 16 novembre alle 20.45 con don Fabio Corazzina e Marco Rossini intitolato “#resistenza #rivolta”.
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