Agenzie di lavoro, crollo della domanda
di Redazione

Brusca e inattesa frenata a Brescia per la richiesta di lavoratori in somministrazione. Nel terzo trimestre del 2018, infatti, la domanda è crollata del 26% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.


Lo rivela l’indagine periodica dell’osservatorio di Associazione Industriale Bresciana con le principali Agenzie per il Lavoro (ApL), realizzata in collaborazione con Assolombarda – Confindustria Milano, Monza Brianza e Lodi.

“Si tratta della prima contrazione, peraltro molto marcata, da quasi due anni a questa parte, quando abbiamo costituito il nostro osservatorio – sottolinea Roberto Zini, vice presidente di AIB con delega a Lavoro, Relazioni industriali e Welfare –. Difficile imputare questo calo solamente al generale rallentamento dell’attività produttiva registrato nei mesi estivi. Il cosiddetto “Decreto Dignità” ha infatti introdotto una serie di restrizioni sui contratti a termine, alcune delle quali estese anche a quelli in somministrazione, generando incertezza tra le imprese. Un disorientamento da non sottovalutare, pur se rilevato su un singolo tipo di contratto, e che non ha risparmiato il nostro territorio. Da sottolineare poi che Brescia non è un caso isolato, visto che l’analoga indagine condotta nell’area milanese ha evidenziato un calo tendenziale ancora più intenso pari a meno 37%, certificando una comune tendenza nelle aree più industrializzate del Paese”.

Più in dettaglio, l’osservatorio mostra come in provincia di Brescia la dinamica complessiva della domanda di lavoratori in somministrazione (-26%) sia stata trascinata al ribasso, nel terzo trimestre 2018, dalle flessioni nelle richieste di personale non qualificato (-38% rispetto al corrispondente periodo del 2017) e di addetti al commercio (-33%). I conduttori di impianti (-14%), gli operai specializzati (-8%) e i tecnici (-4%) hanno sperimentato contrazioni più modeste. Unico dato in controtendenza è quello relativo alla domanda di impiegati esecutivi, che ha fatto segnare +21%.

Per quanto riguarda la composizione della domanda, a Brescia le richieste di personale non qualificato sono maggioritarie, intercettando oltre un terzo della domanda complessiva (36,3%); seguono i conduttori d’impianti (22,8%), gli addetti al commercio (16,9%) e gli operai specializzati (13,7%). Più contenuta la domanda di impiegati esecutivi (5,3%) e tecnici (4,9%), che insieme assorbono poco più del 10% delle richieste.

Il dettaglio dei profili professionali vede primeggiare il personale non qualificato in imprese industriali (25,1% delle richieste complessive); distanziati si collocano i camerieri di ristorante (6,7%), gli addetti macchine per lavorazioni meccaniche (6,4%), gli addetti consegna merci (4,9%) e i non qualificati nei sevizi di pulizia (4,6%).

Con riferimento alle difficoltà di reperimento dei lavoratori in somministrazione, sul territorio bresciano non si segnalano tensioni particolari, a eccezione di alcuni profili appartenenti ai tecnici (tecnici in campo ingegneristico, tecnici informatici), agli operai specializzati (fonditori, saldatori, fabbri, montatori, manutentori, installatori attrezzature elettroniche, specializzati meccanica di precisione) e ai conduttori di impianti (operatori impianti trasformazione metalli).
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