Megadepuratore. Ecco cosa ne pensa «Gavardo Rinasce»
di red.

Gentile direttore, dopo aver seguito attraverso la stampa la vicenda del collettore del Garda e aver partecipato alla serata informativa del 5 novembre a Muscoline...


... abbiamo incontrato il Sindaco Davide Comaglio che per primo si è attivato per capire e per portare a conoscenza ciò che stava accadendo e che, oltre ai sindaci del territorio e ai diversi comitati ambientalisti, ha avuto l’appoggio del Commissario prefettizio di Gavardo.
Il collettore in questione, è ormai cosa nota, andrebbe a riguardare sia Muscoline che Gavardo oltre che Montichiari.

La preoccupazione è tanta, così come lo sono le domande in attesa di risposta.
La scelta calata dall’alto. E’ impensabile non coinvolgere preliminarmente le Amministrazioni di Muscoline e di Gavardo (oltre che tutte quelle lungo l’asta del Chiese) nella realizzazione di un collettore che andrebbe a scaricare i reflui del Garda nel fiume Chiese.

Ricordiamo che oltre all’ipotesi Gavardo/Muscoline che riceverebbero le fognature dei comune dell’Alto Garda, vi è Montichiari che dovrebbe sobbarcarsi i comuni della Valtenesi.
Il tutto all’oscuro delle popolazioni interessate e con difficoltà ad avere risposte alla richiesta di chiarimenti presso le autorità competenti.

Il Garda è luogo di bellissimi paesaggi, è luogo di turismo, è conosciuto e frequentato anche da tutti noi. Va sicuramente pulito e depurato, questo è fuori discussione, ma senza creare problemi alle altre comunità, a quelle che non si affacciano direttamente sul lago, ma che non di meno hanno luoghi e territori che amano e che per questo vogliono preservare e salvaguardare.

La collocazione.
Ci siamo chiesti dove potrebbe essere collocato questo nuovo, grande, depuratore di 100.000 ab/eq.
Le opzioni previste dal progetto sembrerebbero sostanzialmente due: fare un depuratore a Muscoline o farne uno a Gavardo.
Già da qualche tempo è in fase di realizzazione il collettore con depuratore intercomunale (Gavardo, Villanuova, Vallio e in parte Muscoline) a Gavardo ma questo non sarebbe naturalmente sufficiente ad accogliere le acque dell’Alto Garda.
Verrebbe quindi a profilarsi l’ipotesi, nemmeno tanto remota, di costruire un secondo depuratore di maggiori dimensioni sul territorio gavardese in un luogo che, ad oggi, è sconosciuto.

L’aspetto ambientale.
Il collettore del Garda, per quanto riguarda il nostro territorio si prospetta un’opera enorme, se non abnorme.
Si parla di un progetto che andrebbe ad occupare 26mila metri quadrati (4 campi da calcio), con tubature di diametro elevato che dovranno attraversare le colline per un dislivello di 200 metri.
Sappiamo bene che il territorio non è pianeggiante, che non si possono tracciare linee rette. Da dove passeranno questi tubi? Come si pensa di arrivare a Gavardo o a Muscoline?

A discapito di cosa? Quanto andrebbero a deturpare il territorio?
L’aspetto sanitario: L’acqua del collettore dovrebbe essere teoricamente depurata ma cosa potrebbe accadere in caso di un guasto? Se l’acqua entrasse nel Chiese non depurata, cosa accadrebbe all’ecosistema del nostro fiume?

Come abbiamo visto stiamo parlando di tubazioni di notevoli dimensioni con una grande portata d’acqua. La portata del fiume Chiese è limitata, in particolar modo in estate, rispetto alla quantità di acqua che verrebbe sversata da questi impianti, soprattutto in virtù del fatto che non tutti i paesi dell’Alto Garda hanno una divisione tra acque bianche e acque nere.

E’ lì che a nostro modesto parere si dovrebbe intervenire decisamente e prioritariamente.
Con la separazione, infatti, non si avrebbe più il problema degli scolmatori che scaricano a lago a causa dei temporali estivi e che inquinano l’acqua del Garda.

L’aspetto economico.
Non è un aspetto secondario. Quale sarà infatti il costo complessivo dell’opera? Il Ministero ha concesso €60milioni che coprono circa la metà del costo dell’opera. Il resto andrà in tariffa a tutti i bresciani compresi noi che avremo un impianto che non vogliamo.

Esistono soluzioni alternative? Sì. Ci sarebbe la possibilità di potenziare il depuratore di Peschiera come previsto in una opzione dall’Università di Brescia o di sistemare le condotte sublacuali già esistenti.
Oppure si potrebbe pensare di intraprendere una strada diversa come è stato illustrato anche nella serata del 5 novembre, ovvero la realizzazione di depuratori locali più piccoli coinvolgendo i comuni della riviera gardesana, evitando così di impattare gravemente l’ambiente. Alcuni paesi del Trentino, dell’Alto Garda, hanno optato per questa soluzione, così come per esempio la medesima scelta è stata fatta per la depurazione del lago di Costanza in Germania.

Perché si vuole costruire un collettore nuovo e di grande impatto ambientale?
Perché scaricare i reflui del Garda nel fiume Chiese? Perché non coinvolgere le Amministrazioni locali? E qui gli interrogativi che ci poniamo sono molti!

La mancanza di chiarezza alimenta parecchi dubbi congiuntamente al dover subire le conseguenze di una scelta per la soluzione di un problema che non dovrebbe appartenere alle nostre comunità.

Per questo motivo Gavardo Rinasce appoggerà il Sindaco di Muscoline Davide Comaglio nelle azioni che sceglierà di intraprendere, sarà al suo fianco per la salute e il bene dei cittadini di Muscoline e di Gavardo.
Sosterremo il Commissario prefettizio di Gavardo dott.ssa Pavone e i sindaci dei comuni siti lungo l’asta del Chiese che si sono uniti in questo percorso per la difesa del nostro territorio e delle acque del fiume Chiese.

Gavardo Rinasce dice NO al Depuratore del Garda!

Gavardo, 13 novembre 2018
Il Direttivo di
Gavardo Rinasce


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