Un Sì per l'acqua pubblica
di Mattia Chiodi

Gentile direttore, approfitto di questa rubrica per parlare di acqua pubblica dato che questa domenica tutti noi saremo chiamati alle urne...



... per decidere se il servizio idrico debba rimanere a maggioranza pubblico (Sì), oppure se si vuole una gestione legata principalmente ai privati (No).
E’ un referendum molto importante e in questa lettera volevo spiegare le ragioni per cui, secondo me, si dovrebbe votare Si.

Il sistema idrico integrato riguarda tutte le opere di prelievo e distribuzione dell’acqua tramite acquedotto, il controllo della qualità e il convogliamento dei reflui in fognatura.
Attualmente la gestione del sistema idrico integrato è affidato principalmente al gestore unico Acque Bresciane srl che a partire dal 2019 dovrebbe prendere in gestione la maggioranza relativa degli impianti (49%).

Purtroppo, nonostante Acque Bresciane srl sia a controllo pubblico, rimane sempre una società in forma privatistica.
Mentre Il pubblico deve reinveste tutti gli utili nell’ammodernamento della rete, il privato deve redistribuire gli utili tra i suoi investitori e quindi deve prevedere dei profitti.

Quindi se la gestione dovesse passare in mano ai privati i costi di gestione andranno a incidere direttamente sulla nostra bolletta, molto probabilmente con un aumento considerevole.

Inoltre, se il servizio idrico fosse venisse privatizzato
, i comuni perderebbero quasi completamente il loro potere decisionale e di controllo del servizio, in quanto le scelte verrebbero sempre prese dall’alto (dal CDA dell’azienda) e i documenti non sarebbero più pubblici e consultabili, bensì secretati e coperti dal segreto professionale, rendendo la gestione poco trasparente.

In molte parti d’Italia e nel resto del modo si è visto come la gestione dei privati si sia rilevata spesso più inefficiente, se non addirittura catastrofica (con tariffe maggiorate anche del 400%, come nel caso di Acqua Latina Spa in Toscana), mentre dove la gestione è rimasta (Milano) o è tornata prevalentemente pubblica (Parigi) il sistema funziona decisamente meglio.

La volontà popolare di mantenere il servizio idrico prevalentemente pubblico
è già stata manifestata in passato con il referendum del 2011: l’acqua è un bene molto prezioso per la comunità e perciò non può e non deve essere soggetto ai mercati e alle loro speculazioni.
A fronte di tutti questi motivi invito la gente a recarsi Domenica 18 Novembre a votare Si per il nostro bene più prezioso.

Mattia Chiodi

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