Capodanno sul Monte Ursino, con Papa Paolo VI
di red.

La tradizionale veglia di preghiera che nella notte di San Silvestro accoglie più di cento fedeli nell’ex monastero che sovrasta Serle, il Garda e la pianura bresciana,  quest’anno offre un motivo in più


Non solo cenoni, feste e divertimento: c'è chi ha scelto di trascorrere l'ultima mezzanotte dell'anno raccogliendosi in preghiera.

Avviene ogni anno a Serle, con l’ex monastero di San Bartolomeo che a quota 933 metri sul livello del mare ospita fedeli a decine.
Dalla parrocchia di Serle un invito alla veglia di preghiera per la pace nel mondo.

L’appuntamento è per questo lunedì sera alle 22:30 al parcheggio-sbarra dal quale parte una salita di 300 metri da percorrere in fiaccolata.
In chiesa la veglia di preghiera e testimonianza a tema.

Si esce poi alla mezzanotte per ammirare lo spettacolo dei fuochi d’artificio su tutta la pianura sottostante e sul Garda, con la possibilità di partecipare al brindisi-augurio, sorseggiando bevande calde nei locali adiacenti.

Quest’anno c’è un motivo in più per aderire all’iniziativa: l’anno di canonizzazione di Paolo VI.
Il papa bresciano ed il fratello Francesco, infatti, risultano fra i primi ad aver offerto nel 1971 il loro contributo per il restauro del monastero benedettino di san Pietro in Monte Ursino.

Il ricordo è scolpito nella pietra all’ingresso della chiesa, sul lato destro, accanto all’acqua santiera.
A coinvolgere il papa nell’impresa fu il compianto grand’Ufficiale della Repubblica Pietro Sorsoli, recentemente scomparso, persona eccezionale e prodigo per il bene comune.

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