Accecato dalla gelosia
di Cesare Fumana

È un movente passionale all’origine del sequestro dell’operaio di Gavardo rimasto in ostaggio di Haida per due giorni, la prima notte sui monti e poi nel sottotetto dell’ex moglie a Peracque di Villanuova


Il giorno dopo l’epilogo, per fortuna a lieto fine, del sequestro di Mirko Giacomini, l’operaio 45enne di Gavardo, preso in ostaggio per due giorni da Abdelouahed Haida, 36 anni marocchino, si sono chiariti i contorni del sequestro.

Ieri mattina, Haida ha risposto alle domande del magistrato in procura a Brescia. "Era molto scosso per la separazione della moglie avvenuta 4 mesi fa - ha riferito l'avvocato difensore del marocchino – ma non voleva fare del male a nessuno. Lui cercava solo un chiarimento a tre con la ex moglie, perché credeva che fra lei e Giacomini ci fosse una relazione".

È quindi un movente passionale quello che ha spinto il 36enne, accecato dalla gelosia, ad architettare il sequestro.

La prima notte l’hanno passata vagando per i monti sopra Prandaglio, poi all’alba del primo giorno si sono recati alla casa della ex moglie per cercare un chiarimento.

La donna non era in casa, per questo, in attesa di decidere sul da farsi, l'uomo si è nascosto con l'ostaggio in un luogo che ben conosceva: nella soffitta della casa dell'ex moglie, nella frazione sopra Prandaglio, a Villanuova sul Clisi, dove ha vissuto con lei fino ad alcuni anni fa.

Anche Giacomini ha confermato che fra lui e la donna non c'era alcuna relazione, ma che aveva solo offerto alcuni passaggi alla donna all’uscita dal lavoro, perché era senza macchina.

Gli ultimi concitati momenti sono stati raccontati direttamente dall'operario gavardese: giovedì sera il suo sequestratore, sentendo i morsi della fame, si è recato nell'appartamento dell'ex moglie portando l'ostaggio con sé. Quando è arrivata la donna, l'ha aggredita e le ha sparato alcuni colpi; uno è stato rivolto anche contro Giacomini.

Quest'ultimo, rendendosi conto che non era una pistola, ma una scacciacani, ha braccato il suo sequestratore mentre la donna ha chiamato i carabinieri che stazionavano davanti alla sua abitazione, che hanno provveduto ad arrestare il marocchino.

Per lui, ora, si sono aperte le porte del carcere a Canton Mombello, dove è detenuto in attesa dell'interrogatorio del Gip, con l’accusa di duplice sequestro di persona e minaccia aggravata dall’uso di una pistola.

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