«Il Chiese va risanato, no al doppio depuratore nel fiume»
di Redazione

Anche il consigliere regionale Ferdinando Alberti prende posizione sulla questione depuratore del Garda ribandendo il no al doppio impianto nel Chiese: “Ogni energia e risorsa devono essere utilizzate per il risanamento ed occorre evitare altri impatti sul fiume”


E’ stata resa pubblica la parte preliminare della ricerca epidemiologica dell’Istituto Superiore di Sanità sui casi di polmonite nel bresciano dei mesi scorsi e sui ritrovamenti del batterio Legionella nelle acque del Chiese.

In questi primi dati viene descritto il fiume come un terreno perfetto di crescita per i batteri, soprattutto nella stagione estiva, che ha favorito il proliferare della Legionella, poi vaporizzata e diffusa dalle torri di raffreddamento di alcune industrie che prelevavano l’acqua del Chiese. Ciò ha determinato l’inizio dell’epidemia di polmonite che ha coinvolto circa mille persone uccidendone sette

Così Ferdinando Alberti, consigliere regionale del M5S commenta: “Sono mesi che diciamo che il Chiese deve essere risanato! Abbiamo depositato atti in Consiglio Regionale in tal senso. Le motivazioni di questo stato del fiume sono tre: scarichi abusivi industriali e civili ma soprattutto il depauperamento delle acque del Chiese causato dalle derivazioni idroelettriche e dai prelievi irrigui per l’agricoltura intensiva bresciana. Occorre fermare o ridurre drasticamente tutto questo, è inaccettabile derivare acqua quando abbiamo un surplus di energia elettrica prodotta così come è inaccettabile continuare a sostenere modelli agricoli oggettivamente insostenibili avidi d’acqua ma generosi di fanghi, pesticidi e reflui zootecnici”

Continua Alberti: “L’analisi dell’Istituto Superiore di Sanità deve mettere una pietra tombale sul nuovo progetto dei due depuratori che scaricano nel fiume i reflui del lago di Garda! Gli scarichi depurati devono essere a lago, il Chiese va curato e salvato. Il lago può tranquillamente sopportare questo carico, il Chiese no. Realizzare il progetto dei due depuratori a Montichiari e Gavardo significa condannare a morte il fiume e mettere a repentaglio la salute di decine di migliaia di persone. Chi prenderà questa decisione si assumerà questa responsabilità”

“A tal proposito la Provincia di Brescia - prosegue il consigliere M5S -, doveva farsi promotrice di incontri con gli Enti, le Istituzioni e i cittadini per arrivare ad un progetto condiviso per la depurazione del lago di Garda. Abbiamo mandato una lettera alla Provincia pochi giorni fa chiedendo cosa è stato fatto ad ora, perchè a noi risulta nulla. Il Presidente Alghisi non può più far finta di niente, a maggior ragione dopo i risultati preliminari dell’Istituto Superiore di Sanità”

“E’ la Provincia di Brescia a questo punto - conclude Alberti - che deve dire “NO” ai depuratori che scaricano a fiume, deve difendere il fiume Chiese ormai ridotto ad un brodo di coltura per batteri. Le compensazioni non servono, perchè se si accetta questo progetto, da compensare non ci sarà più nulla.

Fonte: comunicato stampa
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