Luscia, priorità a lavoro e ambiente
di Cesare Fumana

Abbiamo chiesto al sindaco di Sabbio Chiese di riassumerci l’operato di questo suo primo mandato amministrativo e se si ripresenterà alle prossime elezioni


Anche il primo cittadino di Sabbio Chiese, Onorio Luscia, concluderà nei prossimi mesi il suo primo mandato amministrativo. L’abbiamo incontrato per tracciare il bilancio di questi cinque anni.

Che esperienza è stata a fare il sindaco di Sabbio Chiese in questi cinque anni?
«Certamente un’esperienza gratificante, ma altrettanto impegnativa. Amministrare un Comune di 4000 abitanti richiedi una presenza quotidiana, sia per rispetto ai collaboratori e dei consiglieri comunali, sia per portare avanti il lavoro che ci siamo prefissati».

Quale progetto realizzato ritiene più significativo?
«Il nostro principale obiettivo era il recupero del Centro servizi alle imprese, nella zona artigianale di Palina, che offre un servizio mensa e ristorazione a supporto delle attività produttive della zona.
È stato creato negli anni 90 in collaborazione con le aziende del posto; dopo una fase di degrado ha ripreso nuova vita, in collaborazione con una cooperativa di servizi, recuperando la piena operatività. Ora è in arrivo un nuovo bando sia per la mensa sia per altre progettualità».

Quali sono le principali opere pubbliche realizzate della sua amministrazione?
«Comincerei dal nuovo Centro di raccolta sovracomunale, in località Disa, che oltre Sabbio Chiese serve i Comuni di Barghe e Provaglio Val Sabbia.
Poi la ristrutturazione del rustico di Sant’Onofrio, divenuto la nuova sede degli Alpini, a completamento del recupero di questo borgo storico e culturale, avvenuto anche grazie al contributo di alcuni sponsor.
Lo stesso sostegno l’abbiamo avuto anche per il recupero degli esterni della Casa di riposo comunale, per realizzare uno spazio attrezzato per gli anziani ospiti.
Poi la riqualificazione del cimitero del capoluogo, con il rifacimento della pavimentazione e dei colombari.
E ancora il potenziamento dei sottoservizi, con la metanizzazione delle frazioni di Clibbio, Fontanelle e Rive, con l’aggiunta della sostituzione del vecchio acquedotto comunale.
Infine, per quanto riguarda gli edifici pubblici, abbiamo completato i lavori di adeguamento sismico e antincendio della scuola media».

Anche a Sabbio gli anni della crisi si sono fatti sentire?
«Sì, negli anni della crisi l’amministrazione comunale si è fatta carico delle difficoltà per la mancanza di lavoro; soprattutto per i giovani abbiamo attivato tutte i vari progetti di cittadinanza attiva, quali Leva civica e Dote lavoro, per offrire degli stage.
Una situazione ancora non ben chiara riguarda la crisi della Pasotti, per la quale il Comune si è attivato per creare un tavolo di lavoro con la proprietà, i sindacati, i rappresentanti dei lavoratori, per cercare di mantenere il lavoro a 200 persone».

Come sono stati i rapporti con la minoranza?
«La minoranza è stata coinvolta in particolare nelle commissioni, nell’ambito dell’ambiente e del lavoro. Hanno sempre partecipato attivamente e in forma propositiva.
Ad esempio, per la Variante al Piano del governo del territorio, c’è stata una buona collaborazione, un buon coinvolgimento e condivisione degli obiettivi, tanto è vero che in Consiglio comunale è stata votata all’unanimità».

C’è qualche aspetto nel quale si è caratterizzata la sua amministrazione?
«Sull’ambiente. Ritengo che nell’ambito della tutela ambientale abbiamo operato scelte importanti, come quella di dire no alle centrali idroelettriche sul Chiese.
A Sabbio, poi, abbiamo delle cave che hanno un impatto significativo sull’ambiente. Abbiamo trovato, però, alcuni accordi con le proprietà per dei recuperi ambientali al termine delle concessioni: per le cave di sabbia, abbiamo concordato di ritombarle con della terra, mentre per le cave di marmo, un progetto più lungo termine, con un ripristino ambientale una volta esaurita l’escavazione.
La decisione, poi, del 2015 di collocare il depuratore della media valle a Sabbio Chiese è stata una scelta a favore dell’ambiente, a tutela del fiume Chiese. Un tema ritornato alla ribalta in questi giorni per il fondovalle.
Un’altra attenzione importante è stata quella di operare interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico, sia del fiume Chiese sia del Vrenda, che attraversano il centro del paese, mantenendo gli alvei puliti e sgombri di alberi, per evitare onde di piena».

Come è stato il rapporto con i suoi cittadini?
«È stato un rapporto aperto al confronto e attento a ricevere suggerimenti e contributi da parte di tutti, sia singolarmente sia in forma associata.  Ritengo che le associazioni, i gruppi nell’ambito culturale, sportivo, delle associazioni d’arma e del volontariato, rappresentino un valore aggiunto per la comunità, e a volte sopperiscono alla mancanza delle risorse delle amministrazioni pubbliche, con l’attenzione a particolari situazioni di disagio e necessità».

Infine, la domanda fatidica: si ricandiderà per un secondo mandato amministrativo?
«Sì, ne abbiamo già parlato all’interno del nostro gruppo e mi ripresenterò alle prossime elezioni con il nucleo principale dall’attuale amministrazione, al quale si aggiungerà qualche nuova presenza».
 
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