Alla rincorsa di un piromane
di Cesare Fumana

Grande dispiegamento di uomini e mezzi ieri mattina a Capovalle per alcune prove di soccorso che hanno visto in campo le squadre dell’antincendio boschivo e quelle della Protezione civile


È il terzo anno che il territorio di Capovalle si presta alle esercitazioni organizzate dal gruppo di Protezione civile Basso Garda, di Desenzano, in collaborazione con l’amministrazione comunale e il gruppo di Protezione Civile e antincendio boschivo di Capovalle e altri gruppi della zona.

Se la simulazione dell'anno scorso riguardava la caduta di un aereo sul monte Stino, quest'anno sono stati creati degli scenari di incendio boschivo con ripercussioni anche sull’abitato.

L’esercitazione, intitolata “Mountain Rescue”,
si è svolta ieri mattina ed ha visto sul campo un'ottantina di volontari per testare mezzi e procedure per svolgere al meglio l'attività di soccorso.

Nello specifico, sono stati pensati tre diversi scenari di incendio boschivo, in tre luoghi diversi, come se un piromane avesse appiccato il fuoco in tre luoghi diversi, uno di seguito all’altro.

Il primo alla sinistra della frazione di Zumiè,
in località Mandoal, dove era simulato un incendio su due versanti opposti della montagna: la squadra d’intervento doveva scegliere quella con maggior criticità, sulla quale intervenire per prima.

Il secondo scenario era un incendio di un lungo fronte vicino all'abitato di Zumiè, per il quale era necessario l'evacuazione delle abitazioni più a ridosso del bosco, prevedendo per lo spegnimento l'utilizzo di mezzi aerei sul fronte, e quello delle squadre antincendio dai lati.

Il terzo, un incendio lungo le pendici del Monte Stino, in zona impervia con la problematicità di gestire il passaggio dei mezzi sulla strada, prevedendo in questo caso, per lo spegnimento, l'utilizzo di un elicottero, con il montaggio di una vasca dove pescare l'acqua.

Oltre alla Protezione civile del Basso Garda e a quella di Capovalle che si sono occupate anche della logistica, erano presenti anche le squadre Aib di Agnosine, Roè Volciano, Botticino, Val Carobbio, la Pc di Montichiari e Lonato del Garda, e l’ambulanza di Tignale Soccorso.

Al campo base, allestito nel campo sportivo, vicino al municipio, erano presenti anche il sindaco Natalino Grandi e il comandante della stazione dei Carabinieri di Idro, maresciallo Luigi La Rovere.

È toccato proprio al primo cittadino dare l'ordine alle squadre di procedere all’evacuazione delle abitazioni, operazione effettuata con un furgoncino e con l’ambulanza per una coppia di anziani, trasportati momentaneamente sotto le tende del campo base.

Per monitorare la situazione sono stati utilizzati anche due droni che hanno consentito di seguire le operazioni sullo schermo. Particolarmente efficace e avveniristico è stato il messaggio di allerta e di evacuazione registrato e poi diffuso dall’alto mediante uno di questi particolari droni, dotato di una cassa acustica incorporata che, girando per il centro abitato, ha avvisato la popolazione.

“Questa esercitazione – ha riferito il presidente della Protezione civile di Capovalle, Claudio Righetti – è servita per testare l’azione dei capisquadra e dei volontari, ma anche del nostro Piano di emergenza comunale”.

A coordinare le operazioni dell’antincendio c'era il responsabile della Comunità montana, Marco Mozzi, in qualità di Direttore Operazioni Spegnimento: “È stata un'esercitazione ben organizzata e strutturata, che ci ha permesso di valutare sia le squadre antincendio sia le strutture di Protezione civile, integrando le due tipologie di emergenza.
Importante è stata anche la collaborazione con gruppi esterni al bacino valsabbino, come i volontari della Val Carobbio.
In generale, le squadre hanno agito correttamente; sono emerse solo due criticità: in un caso di comunicazione fra squadre e in un altro la capacità di valutazione dell'incendio da parte dei capisquadra. Questi aspetti saranno maggiormente messi a fuoco in un momento di formazione dei volontari”.

“Attività di addestramento come queste – ha concluso il presidente dell’Associazione Volontari Protezione Civile Basso Garda di Desenzano del Garda, Luca Trincia –, consentono ai volontari di Protezione civile, e di soccorso in generale, di confrontarsi sulle tecniche di gestione e di intervento, di studiare e superare eventuali criticità riscontrate e soprattutto di collaborare nel raggiungimento di un obiettivo comune: il superamento di un’emergenza, ma anche per sensibilizzare i cittadini rispetto ad evacuazioni che sono il meccanismo necessario per garantire la salvezza in situazioni di pericolo”.

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