I sapori vincenti della Valle
di Sabrina Grassi

Intervista a Sara Scalvini, vincitrice di “Cuochi d’Italia” e direttrice del ristorante e trattoria “del Viandante"


Ho intervistato Sara qualche giorno fa e mi è subito sembrata una donna umile, dinamica e amante della natura e della solitudine.
Anche lei ha frequentato l’Istituto Perlasca, sezione alberghiero di Idro, sotto la guida del professor Filippi, da cui ha appreso le basi della cucina.

Ecco le domande che le ho posto: 

1. Come e quando è nata questa tua passione per la cucina?

Questa passione per la cucina è nata quando ho compiuto 14 anni, alla morte di mio papà ho preso in mano il suo ristorante e, più passava il tempo, più la passione cresceva.
L’Istituto Alberghiero di Idro mi ha insegnato le basi della cucina e con diverse esperienze di lavoro ho poi perfezionato e arricchito le mie competenze creando così dei piatti molto legati alla tradizione.

2. So che ami viaggiare e che sei stata in questo ultimo periodo in Nepal, cosa ti ha colpito di questo luogo?

Mi piace viaggiare per scoprire nuovi sapori, per conoscere nuove culture e usanze diverse dalle nostre. Andare in Nepal è stata un’esperienza bellissima, che mi ha segnato molto.

3. Come è nata la tua avventura a Cuochi d’Italia?

Nel mese di maggio mi hanno chiamato per chiedermi se volessi fare un provino.
All’inizio non volevo neanche andare perchè non mi piace essere al centro dell’attenzione, ma alla fine ho accettato e a settembre mi hanno richiamato per dirmi che avrei dovuto rappresentare la Lombardia.

4. Cosa provavi ogni volta che superavi il turno, vincendo la sfida con altre regioni? E qual è il piatto che ti è piaciuto di più cucinare?

La prima volta, quando ho battuto la Sicilia, ero molto emozionata e  più andavo avanti e vincevo, più mi accorgevo delle mie capacità.
L’unica cosa che ormai volevo fare era vincere.
Il piatto che mi è piaciuto di più è stato l’orzetto con il guanciale nella sfida contro il Lazio, anche perché io con i risotti sono fortissima.

5. Cosa hai provato quando sei arrivata in finale contro la regione Lazio?

Quando l’ho saputo ero felicissima e una volta  ho superato anche questo turno ho aspettato con ansia di incontrare l’Emilia Romagna.
Ormai volevo vincere per portare la vittoria a mio figlio

6. “Cuochi d’Italia” per te è stata la prima volta in Tv ? Cosa hai provato a cucinare davanti alle telecamere?


Sì, questa è stata la prima esperienza in Tv, nella prima sfida mi sentivo a disagio ma, quando iniziavo a cucinare, mi sembrava di essere nel mio ristorante e non facevo più caso alle telecamere.
Ero concentrata solo sul mio piatto.

7. Cosa hai provato quando ti hanno proclamata vincitrice? Te l’aspettavi ?

Aspettarmelo no, infatti non volevo neppure partecipare!
Ho provato però una così grande emozione che non riuscivo neanche ad esprimermi e sono rimasta completamente immobile.

8. A chi l’hai dedicata questa vittoria? Ti è piaciuta come esperienza? La rifaresti ?

Questa vittoria l’ho dedicata alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto; mio marito e mia mamma mi sono sempre stati con me lì in studio.
Volevo vincere soprattutto per portare il regalo a mio figlio, non certo per me.
Rifarei questa esperienza perché con essa ho capito le mie potenzialità e adesso mi scopro meno timida rispetto all’inizio della gara.

9. Un consiglio che vorresti dare a chi come te ha una passione ?

Io vorrei dare un consiglio ai ragazzi dell’alberghiero; so che spesso molti si arrendono e scelgono un altro lavoro, ma io dico loro che un lavoro come il nostro, fatto di creatività e dedizione, costa fatica, certo, ma riempie di soddisfazioni e di gratifiche.

Sabrina Grassi, 3^ Liceo

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