Bullismo e cyberbullismo
di Cesare Fumana

Doppio appuntamento oggi a Villanuova sul Clisi per la rassegna Genitori in formazione: al pomeriggio una lettura animato per ragazzi con Giuliana Franchini e Giuseppe Maiolo; stasera l'incontro in sala consiliare con il prof. Maiolo



Giuseppe Maiolo, psicoterapeuta e docente universitario
, questo venerdì sera alle ore 20,30 presso la sala consiliare del municipio di Villanuova sul Clisi, per il ciclo Genitori in Formazione, affronterà il tema del bullismo e del cyberbullismo. Gli abbiamo posto alcune domande sul tema del suo intervento, relativo al suo libro "Mio figlio tra bullisto e cyberbullismo: vittima, bullo o complice?".

Qual è il profilo “tipico” del ragazzo che diventa bullo?
Per la verità ci sono forme di bullismo e quindi diverse topologie di bulli. C’è il bullismo fatto di aggressioni fisiche e quello che utilizza la violenza verbale come offese e minacce. C’è il bullismo strumentale fatto di azioni che vogliono danneggiare la vittima nelle sue cose personali e c’è la violenza nelle relazioni dove chi è preso di mira viene escluso e isolato perché il clima creato attorno alla vittima è di tipo persecutorio. Così il bullo può interpretare una di queste forme di prevaricazione e prepotenza. Una caratteristica prevalente però è il fatto che il bullo offende, minaccia e ferisce sempre con intenzionalità. Vuole far del male e il suo comportamento violento non è mai una tantum, non è un gioco divertente, è un modo di agire che si ripete nel tempo e lo porta a stabilire rapporti di potere con i pari dove il bullo può sentirsi dominante.

Quanto internet ha inciso sul fenomeno del bullismo?
Internet e la rete hanno cambiato radicalmente il fenomeno bullismo. La matrice resta quella di una violenza intenzionale e voluta che viene espressa per lunghi periodi sia nella realtà oggettiva che nella realtà virtuale. Nel web il fenomeno del bullismo si è ampliato e diffuso ed è diventato soprattutto tra i bambini e gli adolescenti, un modo per rimanere per ore connessi con i pari, conoscersi sui social, comunicare e confrontarsi ma pure scambiarsi materiale audio-video e stabilire rapporti in sintonia con i bisogni specifici dei preadolescenti e degli adolescenti.

Con l’avvento del web i casi di bullismo sono aumentati?

È difficile disporre di dati attendibili sul bullismo e sul cyberbullismo perché sono fenomeniche rimangono sommersi in quanto non denunciati dalle vittime e anche da chi osserva e assiste senza intervenire. Di sicuro con la rete il bullismo è cresciuto di forza offensiva in quanto è molto più facile colpire ed è altrettanto semplice praticare poiché ai protagonisti tutto appare come un gioco che diverte. Inoltre online manca il corpo fisico e agli occhi di chi fa il bullo questa assenza di fisicità fa sì che l’aggressore non possa vedere né percepire lo stato d’animo della vittima e la sua sofferenza. Se manca la percezione del dolore tutto diventa motivo di divertimento che si mette in atto per combattere la noia. Poi cresce il bullismo virtuale perché, diversamente dal bullismo tradizionale dove chi è bullo rimane bullo e chi è vittima non esce da questo ruolo, in Internet la vittima può trasformarsi in bullo e il bullo a sua volta può diventare vittima.

Quali sono i segnali che possono percepire i genitori con figli vittime di bullismo?

Di solito le vittime di bullismo manifesto con una certa evidenza un cambiamento consistente dei comportamenti, si ritirano in sé stessi, perdono fiducia e autostima e in molti casi manifestano paure e ansie soprattutto riguardo agli ambienti che frequentano. Se sono minacciati e offesi, magari chiedono di essere accompagnati a scuola, ma non riferiscono i fatti che sono loro accaduti, le offese e i soprusi subiti. Oppure chiedono in casa soldi perché sono assillati da qualcuno che li ricatta. Le vittime di bullismo e in particolare le ragazze, possono diventare improvvisamente trascurate nell’abbigliamento, isolate dal gruppo, senza amiche. A volte manifestano la loro sofferenza con alterazioni e disturbi del sonno, oppure con la perdita dell’appetito.

E quelli dei genitori che si trovano ad avere figli bulli?
I bulli in genere si riconoscono da certi atteggiamenti di sfida e di aggressività che esprimono in casa ma anche a scuola o nei contatti con gli amici. Tendono a far vedere la loro forza fisica e in genere i bulli mostrano intolleranza nei confronti di chi non la pensa come loro o è diverso per colore, orientamento sessuale.

Come si può prevenire il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo?
La prevenzione unica è l’educazione che può aiutare realmente bambini e adolescenti a intrattenere relazioni costruttive e sane. L’educazione deve essere però coniugata con l’accompagnamento alla conoscenza dei nuovi strumenti della comunicazione e integrata sia dall’educazione ai sentimenti che alla sessualità e al rispetto degli altri.

Oggi pomeriggio, alle 16.15,
sempre nella sala consiliare di Villanuova, la lettura animata “Vieni che ti racconto una storia”, per figli e genitori, a cura degli psicoterapeuti Giuliana Franchini e Giuseppe Maiolo
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