Orange1: Cassa per Cessata attività
di val.

Si fa sempre più complessa la vicenda che vede la Orange1 direttamente impegnata nel salvataggio dell’azienda sabbiense nella quale sono occupati 170 lavoratori


A decretare la fine della produzione a inizio marzo e l’impossibilità di riprenderla, almeno per ora, non sarebbe stato il giudice fallimentare come abbiamo scritto nei giorni scorsi, giudice che per altro non avrebbe nemmeno il potere di dichiarare “non a norma” un sito produttivo, ma la scelta di Orange1 di non pagare più l’affitto, dopo un periodo trascorso in regime di “affitto in occupazione”.

Così in una nota pervenuta in redazione dall’ufficio del curatore fallimentare.
Una volta interrotta la produzione, insomma, non essendoci più i presupposti l’affitto "in occupazione", per riprenderla si renderebbe necessario un nuovo bando che prevede tempi tecnici di alcuni mesi.

Una situazione che di fatto rende impossibile avviare la “Cassa Integrazione straordinaria per riorganizzazione aziendale”, come era stato concordato di fare a livello ministeriale.

Sempre nella nota
si precisa anche che «Nessuna proposta di acquisto del ramo d’azienda è ad oggi pervenuta al curatore fallimentare”. Insomma c’è poco di che stare allegri.

La novità di queste ore sarebbe la concessione, sempre da parte ministeriale, della “Cassa integrazione per Cessata attività, in grado di sostenere i lavoratori per un anno, in attesa di buone nuove.

.fotografia di David Pasotti.

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