Da Gavardo a Bassano su due ruote
Le modalitŕ per raggiungere il luogo dell’Adunata degli alpini sono molte: auto, camion, moto, treno. Ma due alpini del Gruppo di Gavardo quest’anno hanno voluto raggiungere Bassano in un modo non proprio usuale: con la bici da corsa.

Le modalità per raggiungere il luogo dell’Adunata degli alpini sono molte: auto, camion, moto, treno. Ma due alpini del Gruppo di Gavardo quest’anno hanno voluto raggiungere Bassano in un modo non proprio usuale: con la bici da corsa.
I due “alpini-atleti-ciclisti” in questione sono Stefano Giacomini e Roberto Mora che, dopo le foto di rito alla sede del Monticello con il responsabile dello sport Francesco Dusi, alle 8.15 di venerdì 9 maggio sono partiti alla volta di Bassano del Grappa in sella alle loro bici da corsa. Sul caschetto, quale simbolo di riconoscimento, era appuntata una penna nera e sotto la sella una bandiera tricolore.

Dopo aver attraversato in traghetto il lago di Garda da Toscolano a Torri del Benaco, hanno risalito la sponda veronese fino a Torbole. Quindi hanno attraversato gli abitati di Mori e Rovereto per poi prendere la salita che li ha portati sul Pasubio. Fino al Pian delle Fugazze sono 25 chilometri di salita che non ha certo spaventato né intimorito i baldi giovani. Dopo una sosta al sacrario hanno affrontato la discesa verso Schio e Thiene, dove hanno potuto sperimentare in prima persona la generosità degli alpini. Infatti, il fruttivendolo della piazza del paese, l’alpino Bepi Spinato, ha offerto loro della frutta per ricaricare le batterie.
Sono ripartiti, quindi, alla volta di Marostica in compagnia di Mirko, un’altra conoscenza fatta sui pedali, che li ha accompagnati fino alla famosa Piazza degli Scacchi della cittadina veneta.

Alle 17.20 precise l’arrivo a Bassano all’accampamento del gruppo alpini di Gavardo, accolti tra gli applausi dei presenti. Stanchi e affamati, ma solo dopo le foto di rito, hanno potuto finalmente riposarsi e riprendere le energie grazie a un pasto preparato dai cuochi.
Durante il percorso (circa 160 Km) sono state numerose le testimonianze di affetto, di curiosità e incitamento per questi due singolari ciclisti “con la penna”. Fra questi un gruppo di alpini anch’essi in marcia verso l’adunata, ma con un mulo al seguito.

Marco Zanetti

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