Come perdere soldi lasciandoli sul conto corrente
di Roberto Trevisani

Impariamo a conoscere e combattere il nemico numero uno dei risparmi non investiti



L'articolo si collega a due recenti pubblicazioni dove parlavo di come mercati finanziari negativi potessero creare disagio negli investitori e di come tale disagio possa manifestarsi in vari modi tra cui la tentazione di spendere.
Quest ultimo è il tema di oggi ed in particolare cercheremo di capire le conseguenze per chi ha deciso di abbandonare le vesti di investitore per quelle di risparmiatore.

Non investire permette sicuramente di sfuggire allo stress della gestione degli investimenti ma presenta un effetto collaterale non di poco conto causato dall'azione di un nemico del denaro che opera in modo subdolo e nascosto, esattamente come un tarlo che aggredisce la mobilia.

Di cosa parlo?
Il tarlo in questione si chiama inflazione, un termine che molti vedono distante e noioso, associandolo a libri di economia e argomento da professori ma che invece merita la nostra attenzione.

Cos’è l’inflazione?
Evitando ogni tipo di definizione tecnica l’inflazione si può semplicisticamente spiegare come l’aumento nel tempo dei prezzi dei principali beni e servizi che normalmente acquistiamo.
Ad esempio si parla di inflazione se per una spesa di generi alimentari che oggi pago cento euro, l’anno prossimo ne dovrò spendere centodue.

Conseguenze
I miei cento euro varranno meno poichè non mi permetteranno di acquistare le stesse cose del passato.
Se la differenza di due euro dell’esempio può sembrare minima lo è solo perchè è calcolata su un importo limitato e per un periodo di un solo anno.

Per meglio comprendere la reale portata di questo fenomeno, proviamo ad ipotizzare una perdita di valore del 2% annua ed un capitale di 100.000 euro. Dopo dieci anni ci troveremmo con un valore di nemmeno 82.000 euro lasciando per strada il denaro con cui si potrebbe acquistare un’auto!
Se il capitale fosse di 1.000.000 euro la perdita del potere d’acquisto sarebbe di oltre 180.000 euro, importo con il quale si potrebbe acquistare un bell’appartamento…

Per correttezza d'informazione l'inflazione potrebbe avere tassi minimi o addirittura essere negativa (deflazione).

Ricapitoliamo
Ricapitolando, se investo corro il rischio di possibili perdite mentre se non investo le perdite divengono certe.

Soluzioni
Il miglior modo di affrontare questo nemico è la buona e sempre valida pianificazione che ci può aiutare a capire per cosa e quando vorremo utilizzare i nostri risparmi.

Potremo decidere di mantenere sul conto corrente, come male minore, ciò che ci servirà per le spese previste nei prossimi mesi, la quota di denaro che ha la funzione di fondo emergenza o la quota di liquidità legata a strategie di investimento.
Concettualmente si potrebbe non investire l’intero capitale se i nostri risparmi dovessero essere ben maggiori rispetto ai nostri obiettivi presenti e futuri ma si tratterebbe di una scelta che andrebbe valutata con attenzione.

I risparmi legati a bisogni lontani nel tempo dovrebbero invece essere “protetti” investendoli con l’obiettivo di ottenere rendimenti almeno vicini al tasso di inflazione.

Purtroppo oggi questa sfida risulta persa in partenza utilizzando strumenti finanziari prudenti ma ciò non dovrà essere motivo per assumere maggiori rischi di quelli che potremmo essere in grado di tollerare. In queste situazioni l’equilibrio potrebbe essere trovato con la consapevolezza di dover accantonare maggiori risparmi per raggiungere determinati obiettivi.

La soluzione basso rischio e maggiori risparmi è consigliabile anche per obiettivi particolarmente importanti il cui mancato raggiungimento potrebbe avere conseguenze per noi molto negative.

Investire è sempre la soluzione?
Investire per combattere l’inflazione può sembrare una soluzione controintuitiva dopo anni come il 2018 dove l’aver deciso di star lontano dai mercati finanziari avrebbe limitato le perdite, ma sono tutte considerazioni col senno del poi.
Peraltro chi ha avuto la coerenza di non modificare i propri investimenti quest'anno ha potuto godere di uno strepitoso (fin troppo) rimbalzo.

Cosa fare per il futuro
Non essendo possibile prevedere puntualmente i rendimenti che otterremo in futuro dai nostri investimenti e quanto ci verrà eroso dall’inflazione, l’unica certezza è che ogni euro risparmiato è un mattoncino per la costruzione del nostro futuro e non occuparsi delle proprie finanze credo oggi sia una non scelta.

Roberto Trevisani
 
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