Le fontane in un opuscolo
di Aldo Pasquazzo

Un elemento caratteristico dell’arredo urbano di Storo le antiche fontane in pietra, raccolte e descritte in un elegante pieghevole


A Storo, le otto fontane dislocate in paese rappresentano sicuramente un eccellente biglietto da visita, tant'è che il comune ora ha pensato di valorizzarle ancora di più. È di queste ore la notizia di un'iniziativa intrapresa dalle assessore di ieri e di oggi Loretta Cavali ed Ersilia Ghezzi che, avvalendosi di elaborati forniti dall'associazione Il Chiese e materiale fotografico del Fotoclub Lodron, hanno dato vita ad un opuscolo destinato a turisti e alla popolazione.

Nel pieghevole, che sarà messo a disposizione della gente domani o dopo domani, non solo immagini di piazze e fontane ma anche una descrizione e su come muoversi per poterle vedere.

Anche nelle frazioni di Darzo e Riccomassimo sono presenti delle belle ed eleganti fontane in granito risalenti a metà dell’800, mentre nella frazione di Lodrone a prevalere vi è un'altra ancora considerata addirittura storica.

“Scartabellando la preziosa ricerca condotta da Il Chiese - dicono le due rappresentanti istituzionali - emerge che verso la metà de Secolo XIX il comune mise mano ad una radicale opera di sistemazione interna all'abitato con l'interramento dei ruscelli, l'apertura di strade e la costruzione di nove fontane una diversa all'altra. Alcune di loro furono costruite a doppio catino, uno come lavatoio e l'altro per abbeverare il bestiame (che allora abbondava), nonché per prelevare l’acqua per uso domestico.

In tal caso il progetto iniziale fu redatto dall'ingegnere Carlo Pagnoni di Creto e la sua realizzazione avvenne quando il sindaco era Francesco Cortella”.

A quel tempo furono realizzati il Bràgn da Praèl (all'incrocio di Via Trento e San Floriano), il Bràgn dal Trist o dal Mànega (all'incrocio di Via Trento e Via Roma), quello al Dòs (dietro il campanile), quello a Proàs (lungo l'attuale Via Sant’Andrea presso l'edificio scuole vecchie), poi a Spenigol, Proàs Piasa de Cavre e Piasa Granda e uno al Pergola (dove c'è ora l'omonimo Bar del Barambana) poi però demolito a metà 900. Altri piccoli Bragn sono presenti preso Cà de Comù (ora Piazza Europa) nonché un lavatoio in cemento in piazza Teresio Cortella.
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