«Leffo» ...ergo sum!
di red.

Interessante appuntamento quello atteso al "Corallo" di Villanuova sul Clisi questo sabato 1 giugno, col Laboratorio di Espressione Filosofica del Fermi di Salò



Come ogni anno, da tre anni a questa parte, di questa stagione torna a farsi sentire il LEF, ovvero il Laboratorio di Espressione Filosofica, voluto e coordinato dal professor Giuseppe De Matola (il filosofo) e dalla professoressa Laura De Carlo (l’artista, “nonostante” – si fa per dire -  insegni matematica) del Liceo “Fermi” di Salò.

L’appuntamento – assolutamente da non perdere – è per sabato 1 giugno alle 20.30 al Cinema Corallo di Villanuova sul Clisi, che già in passato ha ospitato l’iniziativa (lo spettacolo sarà poi replicato a scuola il 5 giugno).

Di che si tratta è presto detto: far incontrare la filosofia, comunemente ritenuta scienza astratta, arida e cervellotica, con l’espressione artistica, in particolare con la musica e il canto, la danza e la corporeità, le arti grafiche e la fotografia.

“Leffare” (ci si passi lo strambo neologismo) significa quindi cercare la sintesi tra i linguaggi della Filosofia, della Musica, della Danza e quello delle Immagini, così che il potere del “Verbo filosofico” si sublimi, prenda vita e si arricchisca.

Il progetto ha coinvolto per l’intero anno scolastico, dentro e fuori le mura dell’istituto, cinquanta studenti del triennio su adesione volontaria.

Il titolo dell’edizione di quest’anno è Io è un altro? Serata filosofica tra dubbi e necessità (servendosi della Musica, Danza, Immagini).
A ispirare l’intero percorso è stato il celebre motto del poeta francese Arthur Rimbaud: Je est un autre, Io è un altro. Il punto interrogativo ce l’hanno aggiunto i “leffisti” per accentuare il dubbio che intercorre nel rapporto fra il nostro essere e gli altri.

Qualcuno potrebbe obiettare che
si tratta di un tema già trattato: «…e tuttavia – ci dice il professor De Matola – a nessuno sfugge che si tratta di un tema inesauribile: c’è e ci sarà sempre un nesso fra noi e gli altri, anche se talvolta cerchiamo di negarlo»

Lo spettacolo è un caleidoscopico susseguirsi e un intrecciarsi di brani, letture, canzoni, immagini che “servono” (come recita il sottotitolo) per abbracciare alcuni momenti esemplificativi della relazione Io-Altro: «Cambiamo Noi e cambiano gli Altri – ci dice ancora il professore – diventiamo adulti, sogniamo un avvenire diverso, ci chiediamo il perché di un sentimento o di una strage ingiustificata; mentre subiamo le violenze dei coetanei, mentre cerchiamo di capire la nostra solitudine, mentre provochiamo, mentre neghiamo certezze consolidate, mentre amiamo o danziamo».

Così sul palco del Teatro Corallo incontreremo filosofi (Heidegger, Seneca, Feuerbach, Lévinas, Nietzsche, Demetrio, Sartre) e scrittori e poeti (Emily Dickinson, Ivan Turgenev, Mark Twain), protagonisti della storia (uno per tutti: Martin Luther King).
E qualcosa ce l’ha messo anche la penna del professor De Matola.

Per quel che riguarda la musica si spazia dalla musica colta (Chopin, Satie...) alla musica leggera (qui l’elenco sarebbe troppo lungo, ma si va dagli U2 a Celentano!).

Inoltre, come da tradizione del LEF,
anche quest’anno c’è stato qualche studente che ha voluto cimentarsi con la scrittura di una propria canzone.

Anticipiamo il titolo e gli autori: “Maze runners”, di Edoardo Rocchi e Marco Morselli. Un brano sicuramente molto coraggioso.
E c’è anche qualche professore (il professor Roberto Gasparini, per non fare nomi) che si cimenterà sul palco in veste di cantante.

Insomma un’esperienza didattica (ma non solo) unica e interessante, che dimostra che, nonostante le mille difficoltà di ogni tipo che vive la scuola oggi, quando fantasia, entusiasmo e passione incontrano preparazione disciplinare e competenze didattiche, i risultati arrivano.

E sono risultati di qualità.

Ingresso libero.



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