Pena confermata ma con sconto di due mesi
di Redazione

Conferma in appello per l’ex sindaco di Gavardo Emanuele Vezzola per i fatti commessi quando era responsabile dell’area finanziaria del Comune di Soiano del Lago


Ridotta di due mesi, da due anni a un anno e dieci mesi di reclusione, la condanna nei confronti dell'ex sindaco di Gavardo. Così ha stabilito la Corte d'appello di Brescia al termine del processo di secondo grado in cui l'ex primo cittadino del paese della Valsabbia accusato di peculato.

Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, nel biennio 2015-2016 Emanuele Vezzola, in quel periodo responsabile dell'ufficio ragioneria del Comune di Soiano del Lago, avrebbe utilizzato senza averne alcun titolo - se la sarebbe fatta emettere senza alcuna autorizzazione - una carta carburante intestata al Comune della Valtenesi con cui collaborava.

Nei due anni finiti sotto la lente dei magistrati bresciani, Vezzola avrebbe fatto rifornimenti, senza avere tra l'altro un’auto di servizio, per 4.700 euro versando poi la somma solo quando il suo incarico era arrivato alla fine del contratto.

Nel marzo del 2017 il Comune di Soiano, alla scadenza del contratto con Vezzola, aveva ricevuto da lui uno strano bonifico. Indagando su quel documento, gli uffici comunali avevano scoperto non solo l'esistenza della carta carburante intestata a Vezzola (altre due erano state autorizzate e utilizzate da altrettanti dipendenti), ma anche dell'uso improprio che l'ex sindaco di Gavardo ne faceva dopo essersi autorizzato in maniera autonoma.

La Corte d’Appello con la sentenza ha deciso di trasmettere gli atti in procura affinché i magistrati valutino un documento prodotto dalla difesa di Vezzola. L’ipotesi è che lo scritto sia stato falsificato. Una circostanza che era già emersa, ma mai approfondita nel processo di primo grado.
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