C'è un fiume amaro dentro me...
di John Comini

Oggi pensavo di parlare dei sette giovani nuovi sacerdoti, testimoni dell’amore, dono di Dio per le nostre comunità. Ma purtroppo mi è capitato di leggere su Bresciaoggi queste parole: “A Gavardo, punto e basta...”


Oggi pensavo di parlare dei sette giovani nuovi sacerdoti, testimoni dell’amore, dono di Dio per le nostre comunità. Ma purtroppo mi è capitato di leggere su Bresciaoggi queste parole: “A Gavardo, punto e basta. Qui si doveva fare e qui si farà il depuratore del Garda. Almeno la parte «nord», quella al servizio dei Comuni dell’alto lago fino a Salò e San Felice, con annessa dismissione della condotta sublacuale. Sarà convocato un tavolo tecnico, con sindaci e associazioni del Chiese, per valutare osservazioni, piccole modifiche, compensazioni, modalità: ma non la sua localizzazione…”

È questa la risposta del presidente della Provincia Samuele Alghisi alla lettera inviata dall’assessore regionale Pietro Fioroni, che nel testo consegnato al Broletto (e per conoscenza ai consiglieri regionali) invitava “le autorità di competenza del territorio bresciano, finalmente e senza indugi, a trovare una soluzione alla problematica e procedere in tal senso, con l’intento di convocare un tavolo puramente tecnico, con tutte le parti interessate ed approfondire l’unica proposta di progetto attualmente in essere….” Leggo la furiosa protesta degli ambientalisti, come il comitato Gaia: “la scelta di portare il depuratore a Gavardo e sul Chiese non ha giustificazioni tecniche, economiche o ambientali.” Leggo che secondo Alghisi (che è anche sindaco di Manerbio) il progetto non sarà il migliore in assoluto ma è di sicuro il migliore dei sei ipotizzati.

Leggo l’assoluta contrarietà al progetto del neo sindaco Davide Comaglio. Del resto, la contestazione al progetto era stata uno dei temi forti, se non il più forte, dell’ultima campagna elettorale, trattato ampiamente da entrambi i candidati, sia Comaglio sia Molinari.

Ricordo un articolo sul Giornale di Brescia, in cui si parlava di un incontro dei sindaci del lago, riuniti a Gardone in occasione dell’Assemblea generale della Comunità del Garda, per voce della presidente Mariastella Gelmini: “Rispettiamo i comitati e chi dissente, ma con i "no" fine a sé stessi non si va da nessuna parte. Ogni opzione ha i suoi pro e i suoi contro, ma la scelta tecnica non spetta alla politica: la soluzione l’hanno già indicata i tecnici e su quella bisogna procedere”.

Ora, io non sono un politico, né tantomeno un tecnico. E non credo che chi ha protestato per quella scelta sia “sceso in campo” (il mega-depuratore verrebbe costruito infatti in una bellissima area verde di fianco alla tangenziale) per motivi campanilistici o per una contestazione fine a sé stessa.

Una persona mi raccontava: “Sarebbe come se, in una bellissima, grande villa (metafora del lago) i gabinetti non si facessero all’interno della villa stessa, ma in un’altra casa accanto…sarebbe un controsenso!”. Insomma, per salvare un gioiello (il lago) si rischia di rovinarne un altro (il fiume).

Eppure spero ancora. Spero che il confronto lasci ancora la possibilità di cambiare rotta. Spero che le persone di potere “perdano” ancora un po’ di tempo per ascoltare altre ipotesi tecniche. Spero che i tecnici si confrontino ancora e trovino soluzioni meno invasive e più rispettose dell’ambiente e di tutti i cittadini. Spero di non illudermi. E se mi illuderò, non smetterò mai di credere nelle persone…e nel fiume!

“Quando l’ultimo albero sarà tagliato
, l’ultimo fiume prosciugato, l’ultimo pesce catturato, solamente allora scoprirete che il denaro non si mangia.”
(Proverbio indiano)

 “I fiumi mi han sempre attirato. Il fascino è forse in quel loro continuo passare rimanendo immutati, in quell’andarsene restando, in quel loro essere una sorta di rappresentazione fisica della storia, che è, in quanto passa. I fiumi sono la Storia.”
(Tiziano Terzani)

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo
maestro John

Nelle foto:
1) I ciclisti dell’Eco Carovana del Chiese, di passaggio a Gavardo
2) La signora Gentile Zorzini, mamma dei fratelli Silvio, Paolo e Roberto Ortolani, al Chiese con in braccio il figlio Roberto (l'amico Roby) e con accanto Renato Massolini (che ringrazio per la foto)
3 e 4) Bambini al fiume in immagini di molti anni fa

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