Traffico illecito di animali
di Salvo Mabini

Un 35enne di Botticino è stato fermato dai Forestali di Vobarno. In auto teneva 353 “nidiacei” pronti per lo svezzamento, per un valore al momento della vendita di circa 50 mila euro


I militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Brescia la scorsa notte hanno tratto in arresto in flagranza di reato a Rezzato un bresciano che deteneva a bordo della sua auto, stipati in piccole scatole di cartone, oltre 300 uccellini da richiamo con non più di una settimana di vita.

Dopo aver fermato l’auto che stava viaggiando lungo la 45Bis e che arrivava dal Veneto, i militari constatavano che all’interno del bagagliaio erano presenti “pulli” di tordi e cesene provenienti.
In tutto 353 esemplari,

Questo odioso traffico si concretizza nel prelievo nei luoghi di riproduzione, direttamente dai nidi, di giovani uccelli con qualche giorno di vita; i bracconieri appongono l’anello identificativo inamovibile e li svezzano per poi immetterli sul mercato ufficiale a prezzi che possono superare anche i 150 euro ad esemplare adulto.

Ma ieri notte al bracconiere qualcosa è andata storta, perché è stato proprio lui a cadere nella rete tesa dai Carabinieri Forestale della stazione di Vobarno e del Nucleo Investigativo Ambientale Agroalimentare e Forestale di Brescia.

I militari considerato l’ingente quantitativo di animali trafugati e la recidività della condotta (era già stato fermato a gennaio) hanno immediatamente tratto in arresto il 35enne accompagnandolo agli arresti domiciliari così come indicato dal pm dott. Milanesi.

Gli animali sono già in viaggio verso un centro di recupero fauna selvatica per lo svezzamento, educazione al volo e successiva liberazione in natura.

L’uomo presentatosi oggi davanti al giudice che ha convalidato l’arresto, dovrà rispondere del reato di furto aggravato, infatti ricordiamo che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato esposto alla pubblica fede, ora rischia una pena detentiva da 2 a 6 anni.


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