Scontrino che parla
di Marisa Viviani

Facendo acquisti in questi giorni, vi siete accorti della novità trovata sullo scontrino fiscale? Si tratta dell'indicazione obbligatoria dell'IVA per ciascun articolo venduto


Non tutti certo l'avranno potuta notare, se l'azienda presso cui si sono serviti non si è ancora adeguata alla normativa entrata in vigore il 1° luglio, per la quale però è già scattata una sospensione delle sanzioni per sei mesi, entro i quali dovranno in ogni caso mettersi in regola.
Alcune imprese commerciali più attente e ligie comunque si sono già attrezzate, emettendo i nuovi scontrini elettronici a norma.

Chiariamo subito che per gli acquirenti la nuova disposizione non produce alcun cambiamento, ma riguarda gli esercenti commerciali che dovranno adeguare i loro registratori di cassa alle nuove norme sugli scontrini elettronici, che telematicamente trasmetteranno i dati fiscali all'Agenzia delle Entrate, direttamente.

Secondo la direttiva europea recepita dall'Italia, sono interessate tutte le imprese commerciali di vendita al dettaglio con fatturato superiori a 400mila euro, e dal 1° gennaio 2020 l'obbligo sarà esteso anche a tutte le altre.

Ma torniamo alla novità
che appare sugli scontrini elettronici, cioè l'IVA specificata per ciascun articolo acquistato; ecco, l'acquirente, o cliente, o consumatore che dir si voglia, potrà così constatare l'incidenza dell'IVA su ciò che ha comprato.

Scoprirà che l'IVA sul latte è del 4%, sul caffé del 22%, sulle olive del 10%, sul vino del 22%, sulla pasta del 4%, su certi detergenti del 22% così come per prodotti d'igiene e profumeria, e persino per gli alimenti per animali domestici, ma anche, sorpresa, il 22% sui sacchetti biodegradabili, obbligatori, per l'acquisto dell'ortofrutta.

Sia chiaro, l'imposizione dell'IVA e il suo ammontare non dipende dal commerciante che vende, ma è stabilita dal fisco.
Quando si farà la spesa, si potrà constatare però dallo scontrino quanto incide l'IVA su ogni articolo e forse orientare meglio i propri acquisti; e anche farsi alcune domande, e magari rivolgerle a chi di dovere, forse anche a qualche associazione di consumatori che dovrebbe tutelare da vessazioni che provengono da più parti.

Se la pasta, il latte, il pane sono considerati beni di primaria necessità (IVA al 4%), e il vino un bene voluttuario (22%), cosa dire dei farmaci al 10% (sono beni di necessari o quasi di lusso?), ma certamente di extralusso le scatolette di cibo per il micio di casa, prodotte con scarti di macellazione, ma pagate come l'oro e come l'oro tassate (22%).

Orbene,
man mano le varie aziende cominceranno ad emettere gli scontrini elettronici, l'IVA che paghiamo su tutto diverrà una presenza sempre più quantificabile per i consumatori, che si faranno i loro conti con maggior consapevolezza.
Forse non servirà un granché, ma le cose è meglio saperle piuttosto che no.

Marisa Viviani

In foto: Esempio di scontrino elettronico

190707scontrino1.jpg 190707scontrino1.jpg