Come se non ci fosse un domani
di Elio Vinati

Finalmente mi preparo per la prima vera uscita di pesca in alta quota della stagione. Zaino in spalla, mi godo l'aria fresca del primo mattino camminando serenamente sull'irto sentiero che mi conduce alla meta, un magnifico torrente che sgorga da un laghetto alpino dalle acque cristalline 


La salita è tortuosa, ma l'adrenalina corroborata da un paesaggio affascinante aiuta a non sentire affatto la fatica e, dopo qualche ora, giungo in vista delle prime cascatelle. Che spettacolo! 
 
Il corso d'acqua attraversa furtivo e vigoroso prati alpini di un verde scintillante, mentre la vallata circostante è un’esplosione di rododendri in fiore: un panorama incantevole e appagante. 
 
Sfodero la canna da spinning e dirigo speranzoso un piccolo rotante dorato del nr.2 verso la prima buca: la sfida ha inizio. La prima trotella, utile a 'rompere il ghiaccio', arriva dopo non molto, proprio sotto la schiuma bianca dove l'acqua ha una maggiore ossigenazione. 
 
Ammiro soddisfatto la livrea coloratissima che ne denota la rusticità e proseguo con fiducia. Dalla buca successiva è un susseguirsi di catture, le trote ora sono decisamente in attività e la prima big non tarda ad aggredire l'artificiale con ferocia.  
 
Entro in completa trance agonistica mentre, grazie ai polarizzati, scorgo le sagome dei salmonidi fuoriuscire dalle loro tane e inseguire il rotante inducendomi spesso a ferrare troppo presto. Sto pescando come se non ci fosse un domani, perché giornate così non capitano spesso e quindi proseguo fino a pomeriggio inoltrato, vinto solamente dall’inevitabile stanchezza.

È ora di scendere, al prossimo domani...
 
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