La «bala» a Belprato
di Redazione

Quindici squadre hanno preso parte lo scorso fine settimana nella frazione di Pertica Alta alla terza edizione del torneo di Bala, intitolato alla memoria di Pierangelo Turri Zanoni


Nel weekend del 13 e14 luglio, a Belprato di Pertica Alta, si è tenuta la terza edizione del torneo di Bala intitolato alla memoria di Pierangelo Turri Zanoni, compagno di viaggio che ci ha lasciati e che in passato aveva contribuito ad animare le strade della Pertica con la sua passione per questo antico gioco.

Questa edizione ha visto la partecipazione di 15 squadre che si sono battute fino all'ultimo per aggiudicarsi i trofei, ma soprattutto la gloria di sapersi i migliori.

Anche quest'anno i sabbiensi hanno dimostrato di essere indubbiamente i più forti, con tre squadre sul podio. Il quarto trofeo è invece rimasto in Pertica Alta strappato con i denti da una squadra di Livemmo.

Sportivamente, e non solo, è stato un successo. Il punto d'incontro dell'Anima della Pertica ha offerto ristoro e spazio per la socialità. Ancora una volta abbiamo compiuto un passo deciso verso ciò che ci eravamo proposti ormai 3 anni or sono, quando decidemmo fra pochi amici di provare a rilanciare questo sport nell'abitato di Belprato.

La parola d'ordine che ci ha uniti ai tempi (e che continua a farlo) è: “La Bala la mör mai!” La scelta dello "slogan" sottintende che purtroppo da anni, l'antica tradizione è in pericolo di estinzione.

I “cugini” di Livemmo ormai dal 2002, a causa dei contrasti con un locale, non potevano per decisione del Tar praticare in quella che, fino all'anno precedente, era stata una gremita piazza di gioco. La stessa situazione si è riproposta più o meno con le stesse modalità negli abitati di Sabbio e Preseglie.  Le piazze di paese, un tempo indiscutibilmente considerate come spazi comuni, dove la socialità e i giochi potevano liberamente esprimersi, iniziavano a divenire protesi della proprietà privata. Per mettere al bando un fenomeno ludico le cui radici arrivano più lontano della memoria dei più anziani, è diventata sufficiente l'opposizione anche di un solo proprietario di edificio affacciato sulla zona di gioco. 

Per noi la Bala è patrimonio della nostra cultura e continueremo a "spingerla" con determinazione nella speranza che i più giovani raccolgano il testimone. Aldilà dell'evento torneo, crediamo che in un paese come il nostro, a rischio spopolamento e senza ormai punti di riferimento nel tessuto sociale, l'aver rispolverato la Bala abbia significato molto. Quando giochiamo il paese esce dalla desolazione di una piazza vuota e rivive fra le risate, le imprecazioni e le urla di giubilo di chi si è  ritrovato a condividere il tempo e gli spazi. 

La felicità nel rivedere l'abitato con vita è quasi unanime anche fra chi a Bala  non ci gioca, ma gode sedendosi a guardare, o passando oltre con qualche commento, ma senza doversi trovare ad attraversare la sideralità di un paese senza paesani.

Un sentitissimo grazie agli amici di Sabbio: senza di loro mai saremmo arrivati a intraprendere questo percorso. La loro passione è grande e ci ha travolti. Grazie a loro ci si sono aperti i confini di altre latitudini dove si gioca e con loro abbiamo approcciato i primi tornei in Liguria e Toscana.

Chiudiamo ricordando le prossime tappe valsabbine: il 3/4 agosto tutti a Bione e il 31 agosto/1 settembre saremo in quel di Sabbio.

Avanti così e la Bala non morirà (quantomeno non prima di noi).

Gli organizzatori

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