Movimenti... intestini
di Ubaldo Vallini

C'è voluta qualche settimana in più, rispetto a quanto era prevedibile, per confermare Flocchini nel ruolo di presidente della Comunità montana. In Assemblea un po' si è anche capito il perchè



Tutti presenti, sindaci o loro delegati, all’Assemblea della Comunità montana che venerdì sera ha confermato a grande maggioranza la figura di Giovanmaria Flocchini, primo cittadino di Pertica Alta, alla guida dell’ente sovraccomunale.

Due conferme anche in giunta, politicamente trasversale: il sindaco di Odolo Fausto Cassetti ed il vicesindaco di Sabbio Chiese Claudio Ferremi.
Due i nuovi ingressi: il consigliere comunale ad Anfo Daniela Giacomini ed il sindaco di Barghe Giovan Battista Guerra.

Diciannove i voti favorevoli, sei gli astenuti (Bagolino, Lavenone, Preseglie, Roè Volciano, Serle e Vobarno).
Giovanmaria Flocchini, dopo aver rivendicato il lavoro svolto negli anni precedenti e la sua appartenenza alla Lega fin dalla prima ora, nel presentare il documento programmatico ha sottolineato l’intenzione di «dare massima importanza al ruolo e all'attività della Conferenza dei Sindaci, nonché al rapporto con gli altri Enti di pari e superiore grado» poiché «le Istituzioni vengono prima dei partiti e delle maggioranze politiche e devono essere concepite solo in funzione del bene comune e degli interessi generali delle comunità amministrate e della loro popolazione».

Molti i temi affrontati
: società partecipate e aggregazioni, sviluppo turistico, agricoltura, servizi, il ruolo centrale dell’educazione e della formazione, infrastrutture e piste ciclabili.
Flocchini ha parlato delle opportunità garantite dai fondi europei, del lago d’Idro.

In merito all’idea di realizzare a Gavardo un depuratore per il Garda, dopo aver spiegato che la Comunità montana «un ruolo vero e proprio non ce l’ha», ha aggiunto senza mezzi termini che «la Comunità montana sarà sempre a fianco dei Comuni quando c’è condivisione e le posizioni sono chiare, quindi vicina ai Comuni del Chiese in questa battaglia in difesa del territorio».

La sede istituzionale
è servita anche per dare contorni meno frastagliati al tentativo, consumato nelle scorse settimane e poi fallito, di costruire un’alternativa di governo, o almeno di dare diverso peso alle componenti politiche in gioco.
Un tentativo avviato da un “gruppo civico” che ha coinvolto 14 sindaci, per poi ridursi ad una compagine sostanzialmente legata a Forza Italia, certamente di Centrodestra, ma senza la Lega, che alla fine si è astenuta.

Fra i sindaci o loro delegati che hanno preso la parola, Elisa Toffolo di Gavardo ha manifestato il suo disagio per la mancanza in giunta di un delegato del centro più popoloso della valle Sabbia e per il fatto che nel programma non si fa cenno all’ospedale, struttura che si sta impoverendo.

Stefano Gaburri per Preseglie, ha rivendicato la bontà dell’idea di provare a costruire consenso attorno ad un gruppo civico «che non ha mai messo in discussione il ruolo di presidente per Flocchini» e che semmai desiderava poter contare di più.
Secondo Gaburri in giunta non ci sarebbe nessuno di Gavardo perché la Lega a livello regionale ha imposto che non ci fosse nessuna presenza del Partito Democratico.

Condizione smentita però poco dopo da Michele Zanardi, sindaco di Villanuova: «A me risulta che qualcuno del Pd in giunta ci sia. Ad ogni modo qui tutti i Comuni sono rappresentati e, lo dico da sindaco e non da segretario provinciale del Pd, piuttosto che di partiti, qui bisogna parlare di sociale, cultura, di Distretto socio-sanitario, di sanità diffusa e non solo riferita all’ospedale di Gavardo, di servizi nelle aree interne e di sussidiarietà.

Fausto Cassetti
, sindaco di Odolo, fra gli “invitati” alla discussione avviata dal “gruppo civico”, ha affermato che nessuno deve sentirsi escluso.

Paolo Pavoni
, da poco sindaco a Vobarno, ha salutato con favore il tentativo di un gruppo civico e anche riferibile al Centrodestra, che ha provato a contare di più: «Mi sembra possa essere considerata una cosa corretta, normale nel gioco politico delle parti, tanto più che nessuno ha mai messo in discussione il ruolo di Flocchini».

Mario Apollonio,
sindaco a Roè Volciano, dopo aver definito alcuni dei suoi colleghi “comari da cortile”, si è rammaricato per il fatto che questa compagine «non è stata in grado di ottenere l’unanimità», aggiungendo poi: «Sono appena stato eletto, non so cosa la Comunità montana ha fatto fino ad oggi, spero però che nei prossimi anni si possa affermare che qualche vantaggio hanno ottenuto anche i cittadini della Bassa valle».

Ha parlato anche Giovan Battista Guerra, sindaco di Barghe, che riferendosi a ciò che aveva da poco affermato Apollonio l’ha così apostrofato: «Tutti i sindaci presenti in quest’aula hanno applaudito la serie di risultati positivi ottenuti nel corso degli ultimi cinque anni. E chi ha partecipato ai lavori sa che ogni sindaco è sempre stato ascoltato, non per nulla tutti i provvedimenti adottati hanno sempre ottenuto l’unanimità dei consensi».

Polemiche alle quali lo stesso Flocchini ha voluto dare “un taglio”
: «Avrei preferito un po’ più di chiarezza, dopo sei anni di scelte sempre condivise da tutti – ha detto -. Ad ogni modo non ho nessun problema a delegare funzioni ad altri sindaci, basta che si facciano avanti. Qui c’è da lavorare per tutti».

L’ultima votazione
è stata per eleggere il presidente dell’assemblea, ruolo assunto da Fulvio Freddi, rappresentante per Casto; Franco Zanotti, sindaco di Bione, sarà il suo vice.


190721ComunitaMontana.jpg