Penne Nere in festa a Baitoni
di Gianpaolo Capelli

Questa domenica, 18 agosto, la 36esima festa del gruppo Alpini di Baitoni, frazione di Bondone, sulla sponda trentina del lago d'Idro 


Il comune è unico: Bondone, che comprende anche la frazione di Baitoni, lambito dalla sponda trentina del lago d'Idro. La lussureggiante vegetazione nella piana dei “Gregi”, con la coltivazione da alcuni anni del granoturco “nostrano di Storo”, offrono un colpo d'occhio meraviglioso della piana, specialmente guardandola dal castello San Giovanni.
 
In fondo ai campi dei Greggi, quasi specchiandosi nel lago d'Idro c'è la struttura Idroland, che il comune ha costruito anni fa, bonificando il posto dai canneti e dalle sedimentazioni lasciate da un silos, per l'estrazione della sabbia dal lago; lì accanto, a cura della provincia di Trento, è stata costituita una splendida isola ecologica, il biotopo del canneto di Baitoni.
 
Abbassando il terreno è stata formata un'ansa, invasa dalle acque del lago nel canneto, dove dall'osservatorio - costruito tutto in legno - gli ornitologi e gli appassionati, specialmente in primavera, possono immortalare con i loro scatti le tante specie di uccelli che ritornano dalla migrazione.
 
E' in questo luogo che gli alpini di Baitoni, il 18 agosto, si ritrovano per il rancio alpino a base di polente e spiedo, finferli e torta di rose, il tutto annaffiato da un vinello, che poi fa cantare. Dopo l'ammassamento presso l'ex scuola elementare, presenti le autorità civili, militari e religiose, il parroco don Andrea con il suo capello d'alpino marcia con orgoglio, nella sfilata per le vie del paese, accompagnato dalla banda sociale San Giorgio di Castel Condino, con la sosta alla chiesetta del “Ruch” - fino alla fine degli anni '50, unico luogo di culto per Baitoni - per onorare la loro protettrice, la Vergine Maria, per ritrovarsi poi tutti nella chiesa della Madonna del Rosario di Baitoni, dove don Andrea Fava, responsabile dell'unità pastorale “Madonna dell'Aiuto”, celebra la Santa Messa.
 
Alla fine la benedizione del monumento ai Caduti della guerra 1945, con deposizione della corona. Gli alpini non si dimenticano degli amici alpini “andati avanti”, e al suono del silenzio depongono il loro omaggio floreale nel cimitero vicino alla chiesa, in ricordo anche del missionario Padre Faustino Cimarolli, Alpino di Dio ad honorem che ha speso la sua vita per i più poveri sulle Ande, scomparso in Perù nel 1995, e del compianto parroco don Dino Menestrina, deceduto nel 2001 e sepolto a Baitoni per suo volere in segno di dedizione totale per la sua gente.”Ci hai amati e guidati sulla terra, ora ci proteggi dal cielo”così recita la scritta sullo splendido monumento bronzeo, realizzato in suo ricordo da don Luciano Carnessali: un giovane Gesù, un po' capellone,  predica ai suoi fanciulli, e sembra che, aleggiando, si sollevino verso il cielo: splendido!
 
Trentasei anni di storia del gruppo alpini di Baitoni, prima unito in un unico gruppo con quelli di Bondone, poi la scissione. Partiti in sordina, la loro prima festa la tennero sulla piazza principale di Baitoni alle “Plane”, negli anni, seguiti dai tanti amici alpini che venivano dalle valli vicine, si lanciarono in serate di ballo liscio, presso il piazzale autoservizi Lorenzi, con orchestre di grido. Alcuni anni si arrivò a tre giorni di festa, erano i tempi del boom economico,una cosa impensabile ora.
 
Furono ospiti a Baitoni anche i Girasoli, formati allora dal quintetto storico, che in quell'occasione, prima al ristorante Miralago e poi nello spettacolo pomeridiano, presentarono “Cuore Alpino”, appena inciso, che lanciato poi su Nova Radio, radio locale, in anteprima, negli anni è diventato il secondo inno degli alpini, dopo il trentatrè.
 
Dopo pranzo ci sarà il concerto della banda San Giorgio di Castel Condino, presente per l'occasione, e come fanno tutti gli anni alcuni musicisti allungheranno il programma e accontenteranno le richieste del pubblico con tanti motivi folk del loro repertorio... fino a fiato esaurito.
 
Il primo presidente è stato Giulio Cimarolli, il “presidentissimo” per quasi 25 anni è stato Paolo Sgarbi, l'attuale è Tiziano Ferrari, coadiuvato dall'ottimo segretario Giancarlo Bronzi.
 
Lo spirito di corpo degli alpini di Baitoni, dei tanti volontari e volontarie, ha permesso la realizzazione di feste stupende. Questo spirito non manca neanche ora, e se il gruppo si è ridotto per i “Veci”, andati avanti, ogni anno chi è ospite del gruppo alla festa di Baitoni ne loda le capacità organizzative e l'eccezionale ospitalità.
 
A conferma di tutto questo, da alcuni anni un gruppo bergamasco di Pumenengo è presente con un pullman alla festa delle penne nere di Baitoni.
 
Dopo lo spostamento della scuola elementare a Lodrone, nell'ex scuola gli alpini hanno costituito la loro sede, e quando c'è da organizzare qualcosa per i ragazzi del vicino oratorio non si tirano mai indietro.
 
Sollecitati a partecipare alla sagra della Patrona della Chiesa di Baitoni, la Madonna del Rosario, che si festeggia ai primi di ottobre, hanno aderito subito, offrendosi come portatori, e già dal primo anno nel 2018, hanno allestito il loro piccolo capannone,vicino al sagrato della chiesa, offrendo “polenta carbonera “a tutti.
 
Senz'altro l'invito è esteso per quest'anno e per i prossimi anni.
 
Tanta la generosità degli alpini di Baitoni nel tempo, con donazioni varie ai più bisognosi. Per loro, come per tutti i gruppi degli alpini, è sempre valido il motto scritto sul Dos Trento “Per gli alpini non esiste l'impossibile”, da cui Fausto Fulgoni ha scritta e musicata l'omonima canzone, in occasione della stupenda adunata degli alpini nel 2018 a Trento, che dedica a tutti gli alpini, in modo particolare agli amici alpini di Baitoni, in ricordo della splendida accoglienza ricevuta dagli stessi, con il suo gruppo I Girasoli, per l'ospitata di alcuni anni fa.

Ecco il testo.
 
Pronti via, bisogna andare! Si parte senza esitare, facciamo presto andiamo ad aiutare... c'è chi ha bisogno e noi corriamo là... per gli alpini non esiste l'impossibile, nulla al mondo li può fermare, né la pioggia, né la neve, né tormenta posson fermare il loro amore... per gli alpini non esiste l'impossibile... nelle avversità sanno soffrire... nelle guerre troppi han dato anche la vita, ora i ricordi, struggono il cuore... sulle vette e tra i dirupi con i muli, fucili e cannoni per difendere i nostri confini... erano giovani con tanta volontà e son morti là... per gli alpini non esiste l'impossibile, no, mai!
                                                                    
 
Nelle foto:
- L'alpino Giacomo, uno degli “spiedatori”
- 2012, onori alla Madonnina del Ruch. Presenti il compianto sindaco Graziano Scalmazzini e il presidente degli alpini Paolo Sgarbi
- Benedizione del monumento ai Caduti di don Andrea Fava
- 2012, la sfilata 
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