Tolto il semaforo a Ponte Prada
di val.

Nei giorni scorsi sono stati consegnati i lavori che hanno interessato la Provinciale 669 a Bagolino in prossimità di Ponte Prada



C’è voluto più di un mese di lavoro, con qualche disagio alla circolazione, ma il primo lotto dei quattro previsti a Bagolino per rimediare ai danni della “tempesta Vaia” scatenatasi alla fine dello scorso ottobre, si è concluso.
E’ quello che ha riguardato alcune centinaia di metri di terreno sopra e sotto la Provinciale numero 669 in prossimità di Ponte Prada.

Come in tutti gli interventi di questo tipo previsti a Bagolino, si è trattato di effettuare lavori forestali di disboscamento e sistemazione, prima di passare alla messa in sicurezza che in questo caso ha interessato la scarpata a monte della Provinciale con la posa di 110 metri lineari di rete paramassi da 2mila kj (cholojoule), quindi particolarmente robusta e di altezza variabile fra i 4 e i metri, oltre che 650 mq di rete di contenimento fissata al terreno.

«Guardando prima dell’intervento non sembrava che quel versante potesse essere così pericoloso e quanto potesse essere difficoltoso intervenire» ha detto il sindaco Gianzeno Marca, sul posto per un sopralluogo insieme all’assessore alla Sicurezza Irene Melzani.

Basti dire che l’azienda forestale “Bianchi Caterina”, ha dovuto portar via circa 4mila quintali di solo “cippato”, senza contare i tronchi.
Un primo intervento che è costato in tutto circa 250 mila euro.
Gli operai sono intervenuti anche a valle della strada, per evitare che i tronchi divelti dalla tempesta potessero cadere ed accumularsi nell’alveo del torrente Caffaro, rendendolo pericoloso soprattutto in caso di piena.

Gli interventi sono cominciati anche sugli altri tre lotti, assegnati solo per quel che riguarda i lavori forestali, per circa 800 mila euro in totale.

Col “secondo lotto”, i cui lavori affidati alla ditta “Zane Marco” e dovrebbero concludersi prima dell’inverno, si tratterà di mettere in sicurezza il chilometro di “vecchia” 669 fra Ponte Prada ed il paese, ancora chiuso alla circolazione.

Il terzo lotto è stato affidato alla “Schivalocchi” e riguarderà la porzione di foresta distrutta fra Cerreto e Riccomassimo.

L’ultimo intervento è quello atteso fra le località Colegna e Siano, sopra il paese, se ne occuperà la ditta “Rambaldini”.

E dopo i lavori forestali in alcuni casi si tratterà di intervenire anche con i consolidamenti per evitare pericolosi dilavamenti del terreno piuttosto scosceso.

Una prima stima dei danni, all’indomani del terribile evento meteorologico, per quanto riguarda il vasto territorio bagosso, parlava di circa 13 milioni di euro.


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