I primi quarant'anni di Raffmetal
di Ubaldo Vallini

In occasione del compleanno numero 40, la storica azienda valsabbina ha aperto lo stabilimento, invitando alla festa l’intera comunità



Quarant’anni. I primi. Come quelli di una bella signora.
Stiamo parlando di un’azienda, la Raffmetal del gruppo Silmar, che allo stesso modo nello correre dei decenni è cresciuta e si è fatta sempre più desiderabile, fino alla piena maturità.

Una bella signora che è pronta a farsi ammirare per molti anni ancora, puntando sugli elementi che l’hanno sempre contraddistinta fin dalla nascita: alto contenuto tecnologico, efficienza, innovazione, sostenibilità.

La prima scommessa di Silvestro Niboli risale al 1979, quando decise di recuperare in proprio l’alluminio necessario alle linee produttive di Fondital, fondata nove anni prima a Vestone, l’azienda che al tempo produceva soprattutto radiatori per il riscaldamento domestico.
Silvestro prese una ventina di operai e li mise al lavoro in un capannone di 3mila mq, con un primo forno da 30 tonnellate.

Una scommessa rinnovata anno dopo anno prima dallo stesso Silvestro e più recentemente dai figli.
Quarant’anni dopo lo spazio produttivo ha raggiunto i 165 mila mq (100 mila quelli coperti) e i collaboratori sono diventati 370: negli stabilimenti di Malpaga di Casto da dove ogni anno escono 250 mila tonnellate di leghe di alluminio; in quello collegato di Ferriera5 ai Piani di Mura dove vengono recuperati tutti quelli che un tempo erano considerati scarti di lavorazione; a Odolo dove c’è la cernita del rottame dal quale partire per l’intero ciclo produttivo.
I clienti sono diventati 800 in tutto il mondo e in tutti i settori: automobilistico, meccanica, edilizia, elettromeccanica, apparecchi domestici...

C’era da festeggiare insomma.
E Raffmetal ha deciso di farlo aprendo l’azienda alla comunità. Ieri hanno risposto all’appello quasi tutti i sindaci della valle col presidente comunitario Flocchini in testa, rappresentati dell’imprenditoria locale e regionale, ma soprattutto le tante famiglie degli operai di oggi e di ieri, fra i primi a beneficiare dell’ascesa della famiglia Niboli nell’olimpo dei grandi gruppi industriali.

La visita ai reparti produttivi col trenino prima, il convivio poi.

Fra gli interventi quelli Roberta ed Orlando Niboli, rispettivamente Amministratore delegato e presidente di Raffmetal, che hanno ricordato le radici ed i valori che stanno alla base del successo dell’azienda.

Il dirigente Franco Franzoni, da sempre al fianco della famiglia, ne ha delineato la storia declinata in processi produttivi da innovare e in attenzione all’ambiente, che hanno portato Raffmetal a recuperare per reimmetterlo in produzione oppure per vendere ciò che prima veniva considerato scarto di produzione: sale, granella di alluminio, ossido di alluminio.

A Michele Bortolami, responsabile per ambiente e sicurezza, il compito di spiegare a tutti cosa Raffmetal intende per Economia circolare con la riduzione di ogni spreco, riciclando l’acqua di produzione e perfino quella meteorica, così come il calore necessario al ciclo produttivo per il 60%, in attesa completarne il riuso con una rete pubblica di teleriscaldamento.

Della partita anche il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, che ha dipinto Raffmetal come fabbrica modello capace di infondere speranza e fiducia, sui processi di innovazione e sostenibilità.

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