«Da Bondù a Biù», storia di una carbonera
di Gianpaolo Capelli

È quella di Maddalena Cimarolli, che con il marito Andrea nel 1959 si trasferì da Bondone, dove facevano i carbonai, a Bione, in Valle Sabbia


Questa volta scrivo di una compaesana acquisita del direttore di Vallesabbianews Ubaldo Vallini, che è stata anche mia compaesana fino al 1959 a Bondone, quando si è trasferita a Bione con il marito Andrea Cimarolli (Mogio) e con tutta la famiglia.
La famiglia a Bondone viveva in centro al paese, vicino alla Famiglia cooperativa.

Raccontare della prima parte della vita di Maddalena trascorsa a Bondone, è breve, è quella di una donna “Carbonera”, grande lavoratrice che passava nove mesi all'anno in montagna a far legna e carbone e in più doveva pensare a far crescere i figli.

A Bondone partivano tutti dal più piccolo al più anziano, perchè le pensioni erano un sogno e i datori di lavoro non volevano sapere niente di INPS e INAIL, ma i carbonai potevano confidare solo sull'assicurazione che il Buon Dio li tenesse sani.
Quando si trasferisce a Bione è già mamma di 6 figli.

Il marito Andrea, della famiglia dei “Baselgì” l'ho conosciuto molto bene. Spesso frequentava il bar di mio padre, ricordo i suoi racconti sui tanti anni di guerra che aveva dovuto fare, oltre dodici. Prima della guerra del 1945, aveva dovuto fare anche la campagna d'Africa. Tanti i momenti tragici nei lunghi anni lontano da casa e dai suoi cari ha passato. Spesso raccontava delle paure, delle angosce che con i commilitoni provavano prima di affrontare l'assalto ai nemici, assalti blanditi con qualche bicchiere di cognac che i comandanti davano da bere.

Ritornato a casa molto provato nello spirito, ha dovuto subito riprendere il lavoro della sua gioventù, fare il carbonaio, migrando su diverse montagne. Gli ultimi anni, fino al 1957, li passa lavorando con la famiglia a Condino: sempre carbonaio.

Costante Radoani, di Condino, commerciante di legna e carbone “el padrù”, il datore di lavoro di tante famiglie di carbonai di Bondone, gli offre un posto stabile da “carbonà”, da fare il carbone in fondo al paese vicino al fiume Giulis, nel quale spesso in estate i suoi giovani ragazzi andavano a fare il bagno.

Incontro il figlio Giuliano, classe 1951, in ferie a Ponte Caffaro con Adriana, per chiedere notizie del periodo passato a Condino, ma i ricordi sono vaghi. “Ero troppo giovane me recorde pòc” mi dice.

Mi rivolgo a Tarcisio Radoani, figlio di Costante: ha ancora una memoria di ferro, a distanza di oltre 60 anni. Infatti mi nomina tutte le famiglie, i posti “en de i carboner da Bondù”, dove i carbonai di Bondone erano a lavorare: sulle montagne della val di Daone, sui monti di Condino in Bondol, alle Seghe, in valle Aperta dove a carbonare c'era anche la famiglia del fratello Giacomo “Bagos” con la moglie Lucia, i figli Loredana, Angelo e Ada. T

arcisio ricorda che la famiglia dell'Andrea “Mogio”, a Condino aveva costruito la “baita”, la baracca su uno spiazzo vicino al torrente che passa vicino ad un capitello dove ora ci sono le segherie, e lì venivano scaricati “i refii”, i ritagli dei legni ricavati in segheria dalla squadrature delle “bore”, dei tronchi di pino. Sempre Tarcisio ricorda che la legna non era delle migliori “ma per carbonà el nava tut bè” per fare il carbone andava bene, anche quella. Carbone che insacchettato veniva ricoverato presso il vicino “carbonil”, magazzino del carbone.

Il lavoro lasciato da Andrea verrà continuato, nello stesso posto, dalla famiglia di Andrea Cimarolli “Seur” sempre di Bondone, fino alla tragica morte dello stesso nel 1965.

Andrea, in quel di Bione, i primi anni lavora facendo legna aiutato sempre dalla moglie Maddalena, fino al 1961, quando nascono le figlie Donatella e Tiziana. Gli ultimi due anni, prima di andare in pensione, trova posto in ferriera, nella vicina Odolo: allora erano tante e la mano d'opera in quegli anni molto richiesta. Ricorda Giuliano che la mattina guardando nella valle dall'alto di Bione sembrava di essere in Val Padana per lo smog creato dall'inquinamento delle ciminiere, Odolo scompariva alla vista sotto una coltre impenetrabile.

Andrea Cimarolli con la sua cordialità e simpatia si fa subito ben volere dagli abitanti di Bione, instaurando un'amicizia anche con il medico condotto di allora Oddone Grazioli, con il quale andava spesso a bere “el bianchì” un bicchiere di vino bianco al bar. Scompare nel 1985 a 72 anni.

Ma andiamo a raccontare della moglie di Andrea, Maddalena Cimarolli, classe 1920, della famiglia dei “Barbù”.
Dopo la nascita delle due gemelle Tiziana e Donatella nel 1961, ha fatto sempre la casalinga, dedicandosi alla famiglia. Dopo che i figli hanno preso le loro strade, con lei hanno vissuto Donatella e Narciso. Ora da pochi mesi, si trova alla casa di riposo.
Anche attualmente con la mente lucidissima, ricorda tutto della sua vita ed è affabile con tutti quelli che la vanno a trovare.

Il 12 marzo scorso ha compiuto 99 anni e il prossimo compleanno potrà scriverlo con tre cifre: 100.

Nella foto che mi ha inviato la nuora Maria Rita, appassionata di fotografia, “la fa foto da tote le bande e bele” commenta Giuliano, vediamo Maddalena sorridente al taglio della torta, attorniata dai figli.

Maria Rita è stata a Bondone il 9 settembre alla storica processione della festa del voto, con i suoi scatti ha immortalato tutto, e già alla sera ha inviato il video della processione a parenti e amici, ma quello che più conta ha mostrato le fotografie a nonna Maddalena, che con i ricordi è ritornata agli anni della sua gioventù, quando era a Bondù. Per l'occasione Maria Rita ha conosciuto anche tanti parenti della Maddalena e del marito Andrea.

Il pensiero di Maddalena è andato anche al marito Andrea... ai tanti anni che aveva passato in guerra... agli anni che da sola aveva passato a far legna e carbone in montagna... la famiglia bisognava sfamarla.
I numerosi parenti bondonesi la ricordano con affetto augurando bene, salute e serenità, augurio che viene esteso anche attraverso Vallesabbianews, con un forte abbraccio.

Maddalena, il nostro sindaco di Bondone, Gianni Cimarolli, ha già prenotato i fiori, per venire a trovarti e festeggiarti il prossimo12 marzo 2020, con i tuoi cari, parenti, amici e quanti ti vogliono bene a Bione e dintorni, per i tuoi splendidi, imminenti cento anni! Auguri anticipati.

Gianpaolo Capelli


FOTO 1 I giovani sposi Maddalena con il marito alpino Andrea, elaborazione fotografica di Maria Rita Treccani

FOTO 2 Compleanno Maddalena con i figli, foto di Maria Rita

FOTO 3 Anni 60 in montagna a Livemmo i fratelli Pietro e Vittore con in braccio la figlia neonata Milena, foto di don Bolognani

FOTO 4 Anni 60 in montagna in Baremone il fratello Giacomo con la famiglia e tanti giovani carbonai, foto di don Bolognani

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