Braccomiere recidivo finisce agli arresti domiciliari
di Salvo Mabini

A prenderlo con le mani nel sacco nei boschi di Pertica Bassa i carabinieri forestali delle stazioni di Idro, Vobarno e Bagolino, nel corso di un’operazione finalizzata al contrasto dei fenomeni di bracconaggio

 
Operazione svolta giovedì scroso, 10 ottobre nel Comune di Pertica Bassa, dove i carabinieri forestali hanno tratto in arresto un quarantasettenne residente a Pertica Alta contestandogli i reati di furto aggravato in danno dello Stato e di maltrattamento di animali.

Nel corso della mattinata, infatti, i militari si sono imbattuti nell’imponente sito di trappolaggio che il bracconiere aveva allestito dei boschi, costituto da ben 177 trappole tipo archetto e 6 reti da uccellagione della lunghezza complessiva di oltre 60 metri, nei pressi delle quali aveva inoltre collocato alcune gabbiette contenti richiami vivi di palese cattura nell’ambiente naturale, appartenenti a specie particolarmente protette dalla Convenzione di Berna.

Appostatisi nella vegetazione, i militari sono riusciti a sorprendere il soggetto mentre si impossessava degli uccelli, circa una trentina, rimasti impigliati nelle trappole.

Dopo aver tentato una breve fuga, il 47 enne veniva fermato e tratto in arresto per essersi appropriato di fauna selvatica appartenente al patrimonio indisponibile dello Stato e per aver commesso il reato di maltrattamento di animali: è noto, infatti, che le trappole tipo archetto non uccidono immediatamente gli uccelli catturati, bensì arrecano gravi lesioni spezzando gli arti inferiori dell’animale che muore a seguito di una lenta agonia.

Nel corso della successiva perquisizione domiciliare, inoltre, i Carabinieri Forestali delle Stazioni di Idro, Vobarno e Bagolino rinvenivano ulteriori 9 reti da uccellagione, 79 archetti e 32 trappole a scatto tipo “sep”, che venivano sottoposte a sequestro unitamente agli altri strumenti utilizzati per la caccia di frodo ed alla fauna illecitamente catturata, ad eccezione di quella ancora viva che veniva liberata sul posto.

Il bracconiere, già condannato per gli stessi reati nel 2013, è stato sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica di Brescia, in attesa dell’udienza di convalida.


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