Giulio dei «Caroline» è andato avanti
di val.

Giulio Pelizzari a dicembre avrebbe compiuto 99 anni e tutti lo ricordano perché sapeva recitare a memoria la Preghiera dell’Alpino. Questo martedì pomeriggio a Bagolino il suo ultimo viaggio


Classe 1920, Giulio Pelizzari era il presidente dei Combattenti e Reduci della cittadina montana della Valle Sabbia. Era quello “più in gamba”. Gli altri rimasti sono l’Attilio Fusi, che ha fatto la Campagna di Russia, e Cherubino Melzani.

Arruolato a marzo del 1940
e congedato a settembre del 1943, a Giulio erano toccate le Campagne di Grecia, Albania e poi anche Francia, inquadrato fra gli artiglieri di montagna del “Belluno”.

Agricoltore e commerciante, grazie alla sua esperienza, in vita ha girato tutta la Lombardia ed il Trentino nel ruolo di “sensal de le ‘ache” (mediatore nella vendita delle mucche), prima della meritatissima pensione.

Quando c’era da portare il cappello alpino Giulio non mancava mai: «L’ultima volta è stato lo scorso 15 settembre, quando a Cerreto abbiamo festeggiato il settimo raduno – ci dice Elia Bordiga, memoria del sodalizio alpino bagosso, di cui è stato a lungo capogruppo -. Anche in quell’occasione ha voluto recitare la preghiera dell’Alpino che conosceva a memoria. E a chi dubbioso gli chiedeva se si fosse portato il foglietto scritto rispondeva: ce l’ho in tasca, ma non ho bisogno».

Riposa nella camera mortuaria del ricovero di Bagolino, alle 14:30 di martedi partirà per la parrocchiale dedicata a San Giorgio e poi raggiungerà il locale cimitero.

Recitava la preghiera dell’Alpino, ora saranno gli alpini a pregare per lui.

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