L'ultima ma non la meno importante
di Elio Vinati

È il fatidico giorno di chiusura della pesca alla trota...


Mi trovo nuovamente in esplorazione (accompagnato da mio fratello) alle prese con un torrente alpino dalle acque cristalline che attraversa impetuoso tra profonde buche, veloci raschi e cascate, un rigoglioso bosco misto di faggi, abeti e castagni (sembra l'ideale habitat per il pregiato boletus edulis).

Abbandono momentaneamente il sentiero per dirigermi verso il richiamo inconfondibile dell'acqua e da subito ne studio la conformazione, la portata e soprattutto la fattibilità.
Individuato lo spot, carico la canna da spinning con un semplice rotante argentato del nr.2 con paletta stretta.

L'emozione di lanciare l'esca in un posto nuovo è sempre accompagnata dall'incertezza se nel torrente siano o meno presenti i pesci.
La risposta non tarda ad arrivare: una combattiva Fario aggredisce decisa l'artificiale e, sebbene sia piccola, rappresenta un buon segnale.

Pertanto proseguo con fiducia
risalendo, non senza fatica, il ruscello.
Dopo alcune trotelle, finalmente una Big cade nell'inganno e si lascia ammirare nella sua stupenda livrea dai colori particolarmente accesi in questo periodo (soprattutto negli esemplari maschi) a causa dell'imminente periodo riproduttivo.

La gioia permane fino al termine della camminata
presso una baita a circa 1500m dove posso beneficiare di una meravigliosa vista verso valle, godendomi una meritata pausa.

Avere avuto la fortuna di scoprire un nuovo torrente ben popolato da salmonidi di diversa pezzatura mi fa ben sperare per la stagione prossima e progettare quindi le future uscite con fiducia.

Si chiude una annata ricca di emozioni
ma non c'è tempo per nostalgie, il prossimo obiettivo è già delineato nella mia mente, si chiama luccio e l'autunno è da sempre uno dei periodi migliori per ricercarlo.

Alla future avventure...

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