Luciano Bertoli apre la rassegna «Altri Sguardi»
di Redazione

Sarà lo spettacolo “Dalla parte degli ultimi, Don Lorenzo Milani” ad aprire la quinta edizione della rassegna teatrale valsabbina, nell’ambito di Etica Festival. Appuntamento questo sabato, 26 ottobre, a Livemmo



In concomitanza con l’inizio della seconda parte di EticaFestival 2019, si apre la quinta edizione di Altrisguardi Teatro in Valle Sabbia.

Sabato 26 ottobre alle ore 20.30,
nella Chiesa di San Marco, Frazione di Livemmo a Pertica Alta, Luciano Bertoli sarà protagonista di “Dalla parte degli ultimi, Don Lorenzo Milani”. Uno spettacolo che rende omaggio a una delle figure più innovative e anche controverse della Chiesa italiana del dopoguerra.

Il “prete di Barbiana” moriva il 26 giugno 1967, ad appena 44 anni, dopo aver scandalizzato e cercato di cambiare il sistema ecclesiastico, sociale e politico del suo tempo facendo dell’educazione il suo campo di battaglia pastorale.

Nato in una famiglia benestante, bello, chiamato “signorino” dai domestici di casa, mentre i ragazzi della sua età vanno a combattere per Mussolini, studia da pittore ma, sotto le bombe dell’estate del ’43, lascia la sua bella e comoda vita per farsi prete, senza immaginare che da lì a una decina d’anni verrà esiliato in mezzo ai boschi dell’Appenino toscano dalla sua stessa Chiesa.

Proprio lassù, lontano dal mondo borghese, raffinato e colto in cui era cresciuto, dà vita, con pochi ragazzi di mezza montagna, al miracolo della Scuola di Barbiana, coniando il motto diventato celebre “I care” e creando le basi per una pedagogia comunitaria.

Lo spettacolo di Luciano Bertoli colloca la sua figura tra i banchi della sua casa-scuola di Barbiana, dove don Lorenzo torna a dialogare con la madre attraverso alcune lettere in cui racconta gioie, difficoltà, soprusi, successi, dolori, idee, conquiste e affetti.

Uno spettacolo in linea con la scelta di Altrisguardi ed Eticafestival di raccontare storie di donne e di uomini che hanno agito responsabilmente nella loro vita, diventando piccoli eroi nascosti, rifuggendo il loro interesse, a volte a scapito della vita stessa, in tempi e condizioni che difficilmente possiamo immaginare.

Un modo per rendere quasi corporeo il pensiero che li ha condotti a quelle decisioni, a quelle azioni, a quei comportamenti perché a noi, esseri un po’ confusi in questo tempo furioso, sia concesso uno spazio di coscienza per riflettere e agire consapevolmente nel nostro vivere comune.
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