Tesio, restano gli interrogativi
di val.

Se le grida udite da Caschino erano di nonna Elisa, lunedì pomeriggio, la donna ancora non era precipitata nel canalone. Troppo gravi le ferite riportate nella caduta



E’ ancora vivo in Valle Sabbia lo sconcerto per la tragica scomparsa di Elisa Bersanelli, la donna di 80 anni di Castelnuovo del Garda che si è persa nel bosco del Tesio ed è stata ritrovata due giorni dopo in un dirupo, ormai senza vita.
E come sempre accade in questi casi ci si chiede se non era possibile fare di più per evitarle la terribile dipartita.
Probabilmente no.

La macchina dei soccorsi, purtroppo collaudatissima su queste montagna, si è mossa presto, veloce ed efficiente, senza tralasciare nessuna traccia.
E’ stata presa sul serio anche l’indicazione della signora Tiziana, Titti per tutti coloro che la conoscono, che nel tardo pomeriggio di lunedì ha raccontato di aver udito grida d’aiuto provenire dal bosco.
Casa sua si trova in località Bait a Caschino di Vallio Terme e guarda proprio in direzione del Tesio, con la recinzione della base Nato di Cariadeghe nella parte più alta, lungo il crinale.

Proprio lì si sono da quel momento concentrate le ricerche
, che il giorno dopo hanno portato al ritrovamento del cadavere, a quasi due chilometri dal punto dove era stata vista l’ultima volta e a poche centinaia di metri da Caschino.

«Ero certa di aver sentito quella voce già alle quattro del pomeriggio, ma l’elettricista che stava sistemando un lampione nel giardino diceva che lui non sentiva nulla. Piena di dubbi ho lasciato perdere, non volevo lanciare un falso allarme – ci ha raccontato Titti, ancora il lunedì sera, mentre osservava con grande apprensione le torce dei soccorritori in ricerca sparse per tutto il versante -. Poi l’ho sentita di nuovo e questa volta il grido d’aiuto l’ha udito anche mio marito. L’ho chiamata a mia volta e lei mi ha risposto. Si capiva la direzione, non la distanza».

A quel punto Titti ha rotto gli indugi lanciando l’allarme
.
Le grida d’aiuto si sarebbero poi alzate dal fitto della vegetazione ancora per un po’, udite anche dai primi soccorritori arrivati sul posto.
Ma aveva già cominciato a far buio, poi a piovere.

Già nella notte, seguendo le indicazioni di Titti, le squadre erano arrivate poco lontano dal punto dove l’avrebbero poi ritrovata il giorno dopo, quando ormai era troppo tardi.

Ma era proprio di Elisa quella voce? Il dubbio, se c’è, è destinato a rimanere tale.
Non è stata infatti disposta l’autopsia e il decesso viene fatto ufficialmente risalire al momento della constatazione di morte da parte del medico legale.

Quelle grida però, se erano le sue, sono state lanciate prima della caduta nel canalone, dove la donna avrebbe rimediato ferite mortali.
Ieri sera la salma è stata traslata a Castelnuovo.

Già fissata la data dei funerali:
sabato alle 14:30 a Pacengo di Lazise.
Poi la sepoltura a Cavalcaselle.

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