Le ultime ricerche biospeleologiche nel Bresciano
di Luca Bodei e Mario Grottolo

Anche nelle grotte della Valsabbia sono state identificate nuove specie di coleotteri “cavernicoli” da parte dei ricercatori del Centro Studi Naturalistici Bresciani


Le grotte vengono considerate, per le loro caratteristiche fisiche, ambienti limite come gli abissi marini, i deserti e le zone di alta montagna e tali ambienti vengono colonizzati solo da forme di animali e di vegetali particolari, in grado di sopportare condizioni di vita proibitive e di adattarvisi in modo così stretto da non potersene più allontanare.

L’ambiente ipogeo possiede caratteristiche peculiari, che lo differenziano in maniera significativa dall’ambiente esterno (o epigeo); la prima tra queste è la totale assenza di luce. Per quanto riguarda i fattori climatici (temperatura e umidità) è un ambiente piuttosto stabile; la temperatura interna di una grotta corrisponde grossomodo alla temperatura media annua esterna del luogo in cui la grotta si apre, con fluttuazioni non superiori a 1°C da questo valore.
L’umidità relativa dell’aria è prossima alla saturazione, con valori intorno al 96-100% che non subiscono grandi oscillazioni e le specie cavernicole hanno evoluto adattamenti morfologici e fisiologici specifici.

I primi dati che si conoscono riguardo la coleotterofauna “cavernicola” del Bresciano, risalenti alla prima metà del secolo scorso, sono principalmente frutto delle ricerche di pochi biospeleologi lombardi (Corrado Allegretti, Leonida Boldori, Gianmaria Ghidini, Mario Pavan)  i cui risultati sono stati pubblicati sulle principali riviste scientifiche.
Successivamente altre ricerche sono state effettuate da altri biospeleologi (Franco Blesio, Mario Grottolo, Vittorino Monzini Riccardo Monguzzi, Dante Vailati). Da tutte queste ricerche emerge la presenza di una interessante fauna endemica del sottosuolo bresciano.

Negli ultimi 5/6 anni Mauro Agosti, Luca Bodei, Mario Grottolo, Gianbattista Nardi e Davide Pedersoli del Centro Studi Naturalistici Bresciani (CSNB) hanno svolto ulteriori ricerche nella speranza di rinvenire reperti interessanti.
Le loro ricerche hanno permesso di scoprire le seguenti specie, studiate dai vari specialisti

•    Baldorhyncus (Troglorhynchus) agostianus Bellò & Osella, 2016. Grotta di Gaina, 627 Lo, Monticelli Brusati, Brescia
•    Baldorhyncus (Troglorhynchus) bodeianus Bellò & Osella, 2016. Bus de la Vecia, N° 193 Lo, Monte Covolo, 265 m, Gavardo, Brescia
•    Baldorhyncus (Troglorhynchus) cohabitator Bellò & Osella, 2016. Tampa del Ranzù, N° 3 Lo, 670 m, Dosso Ranzone, Concesio, Brescia
•    Baldorhyncus (Troglorhynchus) deceptor Bellò & Osella. Bus del Fich, N° 78 Lo, 260 m, Santuario, Paitone, Brescia
•    Baldorhyncus (Troglorhynchus) grottoloi Bellò & Osella. Bus del Gas, N° 2 Lo, 225 m, Soina, Paitone, Brescia
•    Baldorhyncus (Troglorhynchus) magasaensis Bellò & Osella, 2016. Prefond del Gas, 264Lo, 1140 m, Magasa, Brescia
•    Baldorhyncus (Troglorhynchus) marianus Bellò & Osella, Bellò & Osella, 2016 Lombardia Grotta Legondolì del Listrea, Val Listrea, Nave, Brescia
•    Baldorhyncus (Troglorhynchus) nardii Bellò & Osella, 2016. Bus Prà de Rent, N° 96 Lo, 830 m, Cariadeghe, Serle, Brescia
•    Baldorhyncus (Troglorhynchus) saccoi Bellò & Osella, 2016. Monte Pizzoccolo, 500 m circa, Maderno, Brescia
•    Baldorhyncus (Troglorhynchus) tedeschii Bellò & Osella, 2016. Tampa del Ranzù, N° 3 Lo, 670 m, Dosso Ranzone, Concesio, Brescia
•    Allegrettia bodeii Vailati, 2017. Ex miniera Bus del Vena, Provaglio Val Sabbia Brescia
•    Acanthocreagris grottoloi  Gardini, 2017. Varie località bresciane

La biospeleologia non si deve, comunque, intendere come la sola ricerca in grotta di specie animali, magari sconosciute, ma anche di tutte quelle informazioni di carattere ecologico, biologico ed etologico e sulla corologia o diffusione biogeografica delle singole specie e sulle interrelazioni fra le stesse.

Naturalmente ha una parte importante anche la sistematica, cioè le tecniche per l'identificazione e classificazione tassonomica ed evolutiva delle entità biologiche e l’esperienza insegna che non bisogna mai pensare che una località non sia meritevole di indagini perché spesso capita di essere smentiti da interessanti sorprese.

La ricerca continua!

In foto: Baldorhyncus Troglorhynchus bodeianus e Allegrettia bodeii


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