Grande apprezzamento per il maestro Meozzi
di Aldo Pasquazzo

Venerdì nella chiesa parrocchiale di Storo il concerto del maestro storese che dopo vent'anni ha fatto ritorno nel borgo natio.



Erano vent'anni che il maestro di musica Giovanni Meozzi non veniva nella sua Storo. Lo ha fatto questo venerdì quando all'interno della arcipretale di San Floriano ha cantato e suonato ad amici e parenti.

Il giorno prima l'artista, di origini storesi ma da anni trasferitosi a Pisa, si era intrattenuto in municipio con l'assessora alla cultura Ersilia Ghezzi, che a sua volta gli ha poi fatto visita anche in occasione dell'intrattenimento pubblico tra presbiterio e balaustra. Nell'occasione la Ghezzi ha consegnato al maestro i più importanti volumi su Storo, la sua gente, le sue realtà e le sue tradizioni.

Ad affiancare la rappresentante istituzionale anche il reverendo arciprete don Andrea Fava, l'organista parrocchiale Mimmo Giovanelli e l'insegnante e storico Giovanni Cortella. Quest'ultimi hanno persuaso il musicista ottantenne affinché nella tarda primavera 2020 torni in paese per una serata che coinvolga l'intera cittadinanza.

Con un po' di emozione, dalla tastiera del rinnovato organo, il maestro Meozzi (peraltro nipote di suora Laura, salesiana vissuta e deceduta in Polonia ma considerata a livello religioso come la Venerabile toscana) ha suonato melodie sacre e alcuni pezzi di buona musica, considerato che per il passato ha avuto esperienze professionali ad altro livello con artisti del calibro di Nilla Pizzi e Andrea Bocelli.

Tra le varie esecuzioni suonate venerdì dal maestro Grazie dei Fiori e Aprite le Finestre che sul palco di Sanremo - accompagnate dall'orchestra di Giancarlo Angelini, Gianni Ferio e Gorni Kramer - in quegli anni avevano esaltato, non solo la stessa Pizzi, ma l'Italia intera, che attraverso piccoli schermi in bianco e nero la stavano seguendo ovunque.

Tra i convenuti venerdì in chiesa pure alcune concittadine che a fine anni 50 in estate con la Poa (Pontificia Opera Assistenza) erano solite frequentare la colonia trentina a Calambrone, dove Giovanni e mamma erano soliti far loro visita.

“Noi in quel periodo eravamo ragazzine e solite soggiornare in estate a Calambrone tant'è che la presenza dei Meozzi alla colonia ci dava conforto e tanta familiarità”, ricordano Carolina Calcari in Carraro e Luisa Poletti.

Sempre nella stessa chiesa, ma nella serata di sabato, successo e tanta partecipazione con la suonata del Requiem e del Te Deum Laudamus a cui ha partecipato il Coro En Plein Choeur della Scuola Musicale delle Giudicarie e la Corale Santa Giustina di Pieve di Bono, diretta da Marty Florence con all'organo Tiziano Armani.
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