Quindici anni fa il terremoto di Salò e Valle Sabbia
di Redazione

Mancava un minuto alla mezzanotte del 24 novembre 2004 quando una scossa di magnitudo 5.2 gradi della Scala Richter durata 25 secondi provocò gravi danni fra Garda e Valsabbia
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Ricorrono 15 anni dal terremoto del 24 novembre 2004 che causò notevoli danni fra Garda e Valsabbia, senza, per fortuna, provocare né morti né feriti.

Sono stati 66 i Comuni interessati, nei quali c’è stato almeno un edificio inagibile, anche solo parzialmente. I più colpiti: Vobarno, Sabbio Chiese, Salò, Gardone Riviera, Roè Vociano, Villanuova e Gavardo. Tra le località che allora vennero maggiormente colpite vi fu proprio Pompegnino, frazione di Vobarno.

Allora il numero degli sfollati superò le duemila unità. Tra Garda e Valsabbia furono raccolte 6.070 richieste di verifica degli immobili: più di 4mila gli edifici danneggiati (3.649 immobili privati, 315 ecclesiastici e 183 pubblici) per un totale di 215 milioni di euro di danni stimati.

Il terremoto di allora pesò fortemente anche sulle strutture pubbliche. Secondo i dati allora messi a disposizione dalla Prefettura i municipi inagibili o parzialmente inagibili furono quattro: a Salò (il Palazzo della Magnifica Patria, simbolo della città, gravemente lesionato), Sabbio Chiese, Villanuova sul Clisi e Botticino. Moltissime furono anche le chiese lesionate.

Nel video pubblicato su YouTube dalla Squadra Cinofila di Ospitaletto il racconto dettagliato dell’evento sismico e della lunga fase della ricostruzione.



In foto: la chiesa parrocchiale di Pompegnino, uno dei simboli del terremoto del 2004
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