Dalla preistoria, verso il futuro
di val.

A separare la Corna Nibbia dalle dolci balze di San Lino, ci sono una manciata di chilometri e quasi quattromila anni di storia. Ad unirle, la stessa spinta all’innovazione, oggi “targata” Giara Art Design


Giara è un acronimo, sta per Giacinto e Raffaele, che di cognome fanno Frascio, assai noto fra la Val Gobbia e la Valle Sabbia nell’ambiente tradizionale della produzione di maniglie.
Due fratelli giovanissimi che, col sostegno di mamma Emanuela e papà Ruggero, una ventina di anni fa hanno scommesso sulla produzione artigianale di elementi d’arredo di qualità, nel solco della tradizione metallurgica millenaria di famiglia e della Valle Sabbia.

Non per niente Giara ha voluto negli anni scorsi sostenere la valorizzazione del ritrovamento, avvenuto nell’area archeologica della Corna Nibbia di Bione, di forme di fusione e fuochi risalenti all’antica età del bronzo.

Non per niente maniglie, pomoli, accessori vari per mobili, serramenti e porte, soprattutto in bronzo o in “britannium”, vengono realizzati ricorrendo alle tecnologie tradizionali della “fusione in terra”, senza quindi la realizzazione di stampi, per una produzione esclusiva e di alta qualità.

L’innovazione sta nella certificazione Iso 9001 e 14001:2015 di un ciclo produttivo ecosostenibile, con ceratura a caldo delle produzioni per evitare l’utilizzo di vernici, con gli imballaggi in Jiuta, gli studi sull’utilizzo di materiali di riciclo assai diversi fra loro come carta e sughero, oppure roccia dolomitica.

Ed ecco la balze di San Lino, frazione di Agnosine, dove in quello che un tempo era un edificio rurale c'è il cuore dell’attività: l’atelier di Giara Art Design.
Un openspace dove immaginazione e creatività trovano la loro naturale applicazione nella concretezza di manufatti pensati e destinati a durare nel tempo.

A San Lino
ci sono anche i magazzini, vengono effettuati controlli qualità, piccole lavorazioni di rifinitura, spedizioni.
Le operazioni di fusione vengono invece affidate a pochi e selezionati artigiani della zona.

Giara Art Design è anche Kleis ed RDS,
le altre due collezioni che si distinguono per i diversi modi di intendere dal punto di vista architettonico la maniglia.

Meno di dieci addetti,
quelli impegnati nell’atelier di San Lino, che è tuttavia lo snodo principale di una rete che coinvolge autorevoli firme del panorama mondiale dell’art design, per una produzione che per l’85% va all’estero, con gli Stati Uniti primo mercato in virtù di un’abituale frequentazione con gli “States” da parte di Ruggero.
Qualche milione il fatturato annuo, il 10% viene investito in ricerca e sviluppo.

Solo per fare alcuni esempi, oltre che negli Stati Uniti, le realizzazioni di Giara Art Design sono presenti nelle ville di Schumacher, Gerard Depardieu, Vanessa Incontrada, dagli Agnelli a Torino.
Si trovano all’hotel Cala di Volpe in Costa Smeralda, a Palazzo Beretta di Gardone Valtrompia, a Grotta Palazzese di Polignano a Mare, al Lutetia Hotel di Parigi.

Per saperne di più
è sufficiente collegarsi ai rispettivi siti Giara, Kleis, RDS, oppure affidarsi alle news postate su facebook, istagram o twitter.

Giara si è recentemente iscritta ad AIB:
«Riteniamo di fondamentale importanza il lavoro che sta facendo l’Associazione Industriale Bresciana per le realtà imprenditoriali come la nostra, a partire dai numerosi servizi proposti che ci aiutano a migliorare l’immagine “green” dell’azienda e ci sostengono nella partecipazione alle fiere internazionali – ci hanno confidato Ruggero ed Emanuela -. Ancora di più con la presidenza di Beppe (che è di origino odolesi e cugino di Emanuela), personaggio di spicco ben oltre la nostra valle e la provincia di Brescia».


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