«Bione e le sue meraviglie»
di Fabio Gafforini

Una serata di festa quella di mercoledì 4 dicembre nella pieve di Santa Maria Assunta dove è stato presentato il volume «Bione e le sue meraviglie», voluto dall’associazione culturale Biùcultura in collaborazione con l’amministrazione comunale e le due parrocchie bionesi


L'opera è stata finanziata da Fondazione Comunità Bresciana, Confartigianato, Cassa Rurale e ditta OMP TEA.
Un volume di pregio di 400 pagine, con una ricca documentazione fotografica, edito dalla Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editore di Roccafranca.

A fare gli onori di casa il presidente di Biùcultura Davide Simoni, che dopo il grande impegno che ha portato alle stampe l’opera, ha deciso di congedarsi dal suo ruolo: in questi anni sotto la sua presidenza, molti sono stati gli eventi che hanno dato risalto, anche nazionale, al piccolo centro valsabbino e che spesso abbiamo sulle nostre pagine documentato.

«Questo libro rappresenta qualcosa di più, qualcosa di nuovo rispetto a «Bione nella storia e nell’arte», che Sabatti dava alle stampe nel 1990. Non quindi un sostituto, ma un volume complementare, naturale continuazione dei molti studi e dei molti restauri susseguitisi in questi anni».

«Trovo molto bello che questo libro venga donato ad ogni famiglia bionese – ha detto il parroco don Pietro Chiappa – Un dono è qualcosa che qualcuno vuole affidare a qualcun altro perché lo ha ritenuto particolarmente bello nella propria vita».

A fargli eco Don Aurelio Cirelli, parroco di Bione fino al dicembre scorso, che ha ricordato quanto fatto negli anni di servizio a Bione, dai restauri al recupero della porticina del tabernacolo di San Faustino dipinta dal Ceruti.

Per Claudio Ferremi, assessore alla cultura di Comunità Montana di Valle Sabbia il libro rappresenterà un patrimonio non solo per la comunità bionese, ma per la Valle Sabbia tutta.

«Bione merita questo libro – ha esordito il sindaco Franco Zanotti – Negli ultimi anni il nostro piccolo comune ha fatto un grandissimo salto di qualità sotto l’aspetto culturale».

Eugenio Massetti, nella duplice veste di editore del libro e di presidente di Confartigianato, ha avuto parole di stima per la Valle Sabbia tutta: «Esistono poche zone che oggi sfornano libri d’arte come la Valle Sabbia.
Tenete da conto i vostri autori: ciò che si racconta oralmente è destinato ad essere perso, mentre ciò che rimane scritto si tramanda nei secoli».

Dopo questi interventi più istituzionali, hanno preso la parola gli autori presenti dei vari contributi contenuti nel volume.

«Anche se non si scava più a Corna Nibbia, gli studi continuano – spiega Marco Baioni, archeologo e direttore del Museo di Gavardo – oggi con l’Università di Firenze si sta studiando il profilo genetico dei ritrovamenti ossei del sito bionese.
In più, recentemente è stato individuato un sito della seconda età del Ferro, dove bisogna ancora intervenire con una campagna di scavo, ma di alcuni ritrovamenti abbiamo già dato notizia».

La prof.ssa Fiorella Frisoni ha illustrato quanto concernente le tele contenute nella Pieve di Santa Maria Assunta, con particolare attenzione al lavoro del pittore bionese Massimo Riccobelli, mentre Sandro Guerini si è incentrato sulla figura di Giacomo Ceruti, il Pitocchetto, e su una nuova teoria che, partendo dalle origini bionesi del grande pittore del ‘700, lo collega alla Val Camonica e alla decorazione di grandi complessi architettonici a carattere sacro.

Si menziona
– pur assenti – il lavoro del prof.Giampietro Brogiolo, Angela Berto e Lucia Durjava dell’Università di Padova i quali, durante la summer school dell’estate del 2018, hanno condotto ricerche archeologiche sul paesaggio storico e sullo sviluppo delle architetture residenziali.

A chiudere gli interventi della serata, quello di Carlo Sabatti,
curatore del volume: «Non pensavo di appassionarmi nuovamente alla storia di Bione dopo 29 anni da «Bione nella storia e nell’arte».
La presentazione di questo volume non poteva che avvenire in questa che è la Basilica della Conca d’Oro. Bione è uno scrigno di ricchezze, con sette chiese, le opere del Pitocchetto, del Riccobelli, ma anche del Ricchino che è addirittura citato da Giorgio Vasari, non solo come pittore, ma anche come poeta e architetto.
Molto è stato scritto e studiato, ma molto ancora c’è da studiare: spero, tra magari dieci anni, di potere tornare a raccontarvi qualcosa di nuovo sulla storia del vostro paese».

Come ha ricordato Simoni alla fine della serata, una coppia del volume verrà donata dall’associazione ad ogni famiglia bionese e, per chi volesse, è acquistabile presso l’associazione stessa ma entrerà anche a far parte del catalogo della Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editore.

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