Depuratore del Garda, il progetto rallenta
di Federica Ciampone

Stop all’iter amministrativo, almeno finché non sarà pronto lo studio sullo stato di salute della condotta sublacuale. Pronte alle vie legali, se necessario, le associazioni ambientaliste



Dalla riunione della Consulta per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile che si è tenuta ieri in Broletto sono emerse alcune novità inerenti all’iter amministrativo relativo alla realizzazione del doppio impianto di depurazione a Gavardo e Montichiari.

Di fatto il progetto rallenta.
La conferenza dei servizi preliminare – primo step per avviare la procedura – non è ancora stata convocata, e nemmeno lo sarà finché lo studio sullo stato di salute della condotta sublacuale richiesto dalla Provincia ad Ato e Acque Bresciane non sarà pronto.

Rimane aperto, al contempo, il tavolo di confronto sull’approfondimento tecnico del progetto e sulla valutazione di eventuali alternative.

Pronte a passare alle vie legali, se necessario, le associazioni del Chiese rappresentate dal portavoce Gianluca Bordiga; forte contrarietà è stata espressa anche da Basta Veleni, che ha ribadito le tante criticità già più volte espresse dalle associazioni ambientaliste riguardo al progetto del depuratore.

La Provincia dal canto suo ribadisce di non avere alcuna competenza in merito, precisando la centralità del Ministero nella questione.
Nel frattempo verrà convocato un tavolo di confronto, coordinato dall’Ato, esteso anche ai sodalizi ambientalisti.

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