Sentenza sul lago
di val.

E' quella tanto attesa, sulla quale si è pronunciato il Tribunale Superiore delle Acque, che ha respinto i ricorsi presentati dagli Amici della Terra e dall'Amministrazone Nabaffa



Due erano i ricorsi al Tribunale Superiore delle Acque e pendevano dal 2015. Al centro dell’attenzione le “opere di regolazione per la messa in sicurezza del lago d’Idro”.
Uno era stato presentato dall’associazione “Amici della Terra club Lago d’Idro e Valle Sabbia”, l’altro dall’Amministrazione comunale, sindaco Giuseppe Nabaffa.

Entrambi chiedevano l’annullamento di un accordo di programma datato 2008 e dei decreti regionali che avevano approvato i progetti preliminare e definitivo per la costruzione delle opere.

Ricorsi che mettevano in discussione l’operato dei sindaci di Bagolino e Lavenone, oltre che quello di Augusta Salvaterra che aveva governato Idro prima di Nabaffa, ma anche quanto era stato stabilito a livello regionale e ministeriale, sempre relativamente alle opere programmate sul lago.
Ebbene, il Tribunale Superiore delle Acque ha riunito le due istanze ed è arrivato a sentenza, depositata lo scorso 3 dicembre.

Il ricorso degli Amici della Terra è stato rigettato “per difetto di legittimazione ad agire”.
Il tribunale, insomma, ha ritenuto che l’Associazione non avesse i requisiti per farlo, questo ricorso.

Non ha avuto maggior fortuna l’istanza formulata dal sindaco protempore Giuseppe Nabaffa, respinto invece nel merito.
Unico aspetto sul quale l’Amministrazione avrebbe potuto sostenere le sue ragioni è riguardo alla presenza nel progetto della famosa, o famigerata “savanella”, non prevista nell’accordo del 2008, se non fosse che un ricorso era già stato presentato e respinto perché tardivo rispetto ai termini di legge.

Per il resto,
sull’idea che il progetto lombardo di regolazione ci fossero “manifesti errori logici e scientifici” oppure sulla cosiddetta “opzione zero” che renderebbe inutile ogni opera di regolazione, il tribunale ha respinto tutto, perché “infondate nel merito” oppure “presentate in modo irrituale” cioè secondo la forma prescritta dalla legge.

Quanto alla regola ordinaria di gestione del lago
, sempre secondo il tribunale, nulla ha a che fare con le opere in oggetto.
Insomma, ad uscirne bene, dall’aula del tribunale romano, sembrerebbe essere solo il contestatissimo accordo di programma del 2008, sottoscritto dall’allora sindaco Augusta Salvaterra.

.in foto: quando sul lago tutti manifestavano uniti (2007)


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