Allevatori riuniti per Sant'Antonio Abate
di Aldo Pasquazzo

A Condino per la ricorrenza si sono date appuntamento diverse generazioni di allevatori, tutte concordi sul fatto che gli antichi metodi nell'allevamento degli animali rimangono i migliori


Ieri alla ricorrenza di Sant'Antonio Abate a Condino hanno partecipato allevatori di prima e terza generazione, ma nel fare zootecnica è apparso chiaro che tutte le solide realtà contadine sono rimaste fedeli ai metodi di una volta.

Tra Giulio e Tarcisio Radoani, ambedue vicini ai novant’anni ma ancora presenti in azienda, e i Radoani più giovani intenzioni e obiettivi proprio non si discostano.

Le rispettive aziende, La Cugna dei Radoani e Daniela Maccarinelli, sono dislocate nella zona di Mon, dove oltre a sale da mungitura e lavorazione ci sono anche punti vendita di burro e formaggio rigorosamente della casa.

Dentro quelle stalle e le relative pertinenze prevalgono ordine, pulizia e un modo tutto personalizzato di fare zootecnia per 365 giorni all'anno. 
Ad impartire le benedizioni a strutture e bovini il reverendo arciprete don Vincenzo Lupoli, supportato da don Michele Canestrini.

Altre realtà ben rappresentate la consociata della Famiglia Pizzini e “L’Arca di Noè” in località alle Porte, riconducibile a Beppe Leotti, e la consociata in cui Danilo Butterini, Ennio Andreoli, Angelo Zulberti e Rinaldo Zeni allevano e custodiscono più qualità di bestiame.

Poi tutti a Casa Essenia per il pranzo di circostanza.

Stamane (domenica) sarà la volta di Bondo,
dove per la stessa ricorrenza - presente tra gli altri  il vice presidente della Provincia Mario Tonina - ci sarà l'Unione Allevatori.

Nella foto il gruppo degli allevatori di Condino


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