Esercitazione di autosoccorso in valanga
di Raffaele Vezzola

I ragazzi più grandi dell’Alpinismo Giovanile del Cai di Vestone a malga Pissisidol a Bagolino per apprendere le tecniche di comportamento sulla neve


È tempo per i ragazzi più grandi dell’Alpinismo Giovanile del Cai di Vestone di cominciare ad apprendere le tecniche di comportamento nel praticare la montagna in ambiente innevato.

Base delle operazioni la malga Pissisidol in quel di Bagolino, sabato 8 e domenica 9 febbraio. Ore diciotto,12 ragazzi con 6 accompagnatori partono da ponte della Selva risalendo il bosco lungo la pendice che sale verso il monte Pizza. 

Presto la luce del giorno ci abbandona, accendiamo le luci frontali ma, spentole subito dopo, ci sorprendiamo del chiarore della luna piena che disegna le nostre ombre sul terreno.

Giunti alla malga ci accoglie il calore della stufa accesa e, veloci ci organizziamo, Daniel, il nostro chef ufficiale accende i fuochi e inizia la preparazione della cena: risotto con zucca e speck croccante con patate al forno, accompagnati dal ben di Dio che i ragazzi hanno portato negli zaini.

Dopo cena, dopo aver sbarazzato, Patrizia e Lucio tengono una lezione teorica sui rischi della montagna in inverno e come cercare di prevenirli. Spiegano come leggere il bollettino neve e valanghe dell’ARPA, la lettura del terreno, l’uso dell’ARTVA, pala e sonda, come chiamare il soccorso e tutto ciò che serve per limitare al massimo la possibilità di incidenti.

Dopo la didattica, serve anche il divertimento: giochiamo, ma anche ripassiamo i nodi e la conoscenza della flora e fauna della montagna. Per chiudere la serata, Michele sfodera la sua fisarmonica che accende canti di altri tempi. A mezzanotte, tutti in branda.

Al mattino ci raggiungono i tre ragazzi più grandi che presto faranno il corso per diventare Accompagnatori Sezionali. Veloci, condotti da Patrizia e Lucio partono sul sentiero verso il Maniva per trovare e predisporre la zona dove effettuare l’attività.
A noi tocca la pulizia della malga e, subito dopo ci incamminiamo sul sentiero che sale verso la neve in alto.

Dopo circa un’ora, raggiungiamo i nostri compagni ed iniziamo a mettere in pratica tutto ciò che si era spiegato la sera prima. Le operazioni ben organizzate, si svolgono con attenzione e precisione e misuriamo l’entusiasmo e il desiderio di imparare dei ragazzi.
Quattro alpinisti sepolti sotto la valanga (zaini con all’interno un’ARTVA acceso) vengono trovati e dissepolti in un tempo che ci fa ben sperare che siano sopravvissuti. Bravi!

Ripassando dalla malga decidiamo di finire le nostre provviste davanti alla stufa e il suono della fisarmonica ci induce a tirare tardi al caldo e in compagnia. Bisogna però scendere, le auto ci aspettano a Bagolino, domani si torna a scuola…

I ragazzi crescono in capacità ed esperienza ma, fatemi dire che anche gli accompagnatori meritano una menzione, le loro capacità crescono con l’operare e, spero che alcuni di loro possano presto passare da Qualificati a Titolati nell’accompagnamento dei nostri ragazzi.

Alla prossima.

Raffaele

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