Sci-abilità ed inclusione
di red.

Dal Giornale di Brescia un bell'esempio di come dovrebbero funzionare i rapporti umani, interpretando la diversità come occasione di crescita comune



«Laura scivola sicura e felice sulla neve. Secondo le sue capacità speciali, ovvio, ma certo con più perizia di alcuni compagni che non avevano mai messo gli sci ai piedi.
Ecco, così, che una giornata sulle piste da sci ribalta le prospettive, abbatte barriere con le quali Laura, nata con una sindrome rarissima, si misura da sempre e perlei diventa un’occasione straordinaria per rapportarsi con gli altri «alla pari».

È una bella storia di inclusione e solidarietà quella che ha per protagonisti questa ragazza che frequenta la seconda dell’indirizzo Scienze Umane, al liceo Fermi, i suoi compagni di classe e l’istituto stesso, scuola inclusiva nei confronti degli studenti che hanno bisogni speciali.

«Quando Laura ha compiuto diciotto anni - raccontano i genitori - ci siamo chiesti cosa regalarle». La risposta è venuta da sé. A lei piace sciare.

Per rendere speciale il regalo, però, affinché la giornata sulla neve fosse davvero diversa dalle tante trascorse in montagna con i genitori e i fisioterapisti, serviva la presenza dei compagni di classe, ai quali Laura potesse dimostrare, con gli sci ai piedi, le sue abilità. Così si è messa in moto la macchina della solidarietà, alimentata dal passaparola.

Una volta trovati i fondi per finanziare la gita
, era necessario che l’istituto, cosa non scontata, approvasse l’iniziativa come «progetto speciale». Fortunatamente al Fermi fanno dell’inclusione un punto cardine della proposta didattica e, grazie anche all’interessamento della professoressa Silvia Grumi, referente per i bisogni educativi speciali, gli organi scolastici hanno dato l’ok.

Laura, compagni, l’insegnante di educazione fisica Alessandro Bergamin, la prof di sostegno Marilena Bruno e l’assistente ad personam Candida Trentadue sono partiti per Asiago, dove li aspettavano i maestri di sci dello «Spav team» coordinati da Manuele Santeramo, operatori specializzati che da tempo lavorano con persone con disabilità diverse.
Come Laura, che a 4 anni, quando ancora non sapeva reggersi in piedi, è stata messa sugli sci, con le gambe avvolte nel cartone per darle un sostegno.

«Lo sci - raccontano i genitori - le ha dato quegli stimoli necessari affinché trovasse il suo equilibrio e potesse reggersi dasola. Per anni è stata una terapia necessaria, ma oggi per lei è un punto di forza». Da mostrare con orgoglio ai compagni.

«È stata una giornata di grande felicità per Laura - aggiungono la mamma e il papà - è emersa la sua potenzialità, per un giorno c’è stata un’inversione di prospettiva nel rapporto con i compagni». Che pure sono usciti arricchiti dall’esperienza. Perché l’inclusione non è mai a senso unico.

Simone Bottura»


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