Nuovo impianto di teleriscaldamento
di Aldo Pasquazzo

Alla presenza del vice presidente della Provincia Autonoma, è stato inaugurato sabato a Praso di Valdaone il nuovo impianto a biomasse in un’ottica di economia circolare


Sabato mattina, alla presenza del vice presidente della Provincia Mario Tonina e delle vari autorità locali ed imbrifere, è stato inaugurato in Valdaone (Praso) il nuovo impianto di teleriscaldamento a servizio del Comune di Valdaone.

Tonina nell'occasione ha voluto ricordare come questo tipo di economia territoriale non possa prescindere dallo sviluppo del patrimonio di conoscenze delle aziende e del personale che, direttamente ed indirettamente, sono coinvolte nella gestione della struttura. L’iter era iniziato infatti nel 2009 ed aveva portato l'anno successivo alla stipula della convenzione tra gli allora comuni di Daone, Praso e Bersone (oggi Valdaone) e la loro società inhouse E.S.Co . BIM e Comuni del Chiese Spa.

I lavori veri e propri sono iniziati nel marzo 2016 e si sono conclusi nel corso del 2019. L’importo sostenuto per l’investimento è pari a 4.929.140,63 euro, ai quali la Provincia autonoma di Trento ha concesso un contributo complessivo di 3,05 milioni di euro, suddiviso in dieci quote annuali; la restante parte è finanziata dal Comune di Valdaone.

L’impianto, alimentato a biomassa, è stato concepito in un’ottica di valorizzazione territoriale, perseguendo obiettivi concreti di sostenibilità. Si è puntato allo sviluppo di una filiera corta, che utilizza il cippato locale, producendo ricadute economiche e ambientali importanti. "Questo territorio - ha poi aggiunto il vicepresidente provinciale - ha dimostrato di saper fare una scelta d'avanguardia, sia per la tecnologia adottata, sia per gli obiettivi che si è posto, l'indipendenza e energetica accompagnata alla riduzione delle emissioni nocive, conformemente a quando stabilito dal Protocollo di Kyoto e dalle altre direttive europee e internazionali.

La struttura è un perfetto esempio di economia circolare, che si autoalimenta, usando fonti locali rinnovabili, in una zona non servita dal metano. Per ora collega solo gli edifici di proprietà del Comune e dell’APSP. Ancora una volta gli obiettivi di sostenibilità e di attenzione ai territori più periferici, al centro degli Stati generali della montagna, si traducono in un'azione concreta con ricadute positive sulle nuove generazioni".

Gli obiettivi prevedono all’anno 2020 una riduzione dei gas serra, tra i quali la CO2, del 20%, la riduzione dei consumi energetici primari del 20% ed un incremento della produzione da fonte rinnovabile del 20%; variazioni rispetto all’anno base del 1990. La sensibilità dei Comuni del Consorzio BIM del Chiese verso gli impegni del pacchetto Clima-Energia, e la pianificazione provinciale fatta in passato, che stabiliva zone non metanizzabili i Comuni di Bersone, Daone e Praso, sono stati i presupposti alla base dell’idea dell'impianto inaugurato oggi, a 10 anni dalla sua ideazione.

La distribuzione del calore avviene mediante una doppia linea di tubazioni interrate che si sviluppa nel territorio del Comune di Valdaone per complessivi 5,3 chilometri, suddivisi in due rami indipendenti: quello di Praso-Daone e quello di Bersone a cui è allacciata la A.P.S.P. Padre Odone Nicolini di Strada.

Alla rete sono ad oggi collegati gli edifici di proprietà del Comune di Valdaone come le sedi municipali, la chiesa comunale a Bersone, la scuola materna a Daone, l’ex edificio scolastico di Praso e altri edifici di proprietà del Comune per un totale di 19 utenze.

L’impianto sostituisce circa 75.000 litri di gasolio e 85.000 mc di gas con 4.222 mc-steri di cippato forestale. Il beneficio ambientale con la sostituzione dei combustibili fossili si traduce in minori emissioni di CO2 per 360.600,00 Kg/anno, oltre al miglioramento della qualità dell’aria per la presenza dell’unico punto emissivo, debitamente autorizzato e controllato. Il cippato forestale per l’alimentazione dell’impianto è fornito da una ditta locale, aggiudicataria di gara europea, che ha l’obbligo di reperisce la biomassa necessaria sul territorio dei Comuni firmatari della convenzione con il BIM del Chiese.

Foto di Juri Corradi
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