Quasi quasi se ne va anche San Vigilio
di val.

Nel primo pomeriggio di questo convulso mercoledì, le fiamme hanno raggiunto l'eremo di San Vigilio, sulle montagne di Bione. Danni limitati grazie all'intervento a mani nude di tre Vigili del fuoco



Non solo bosco ceduo e grandi spazi occupati da paglioni e rocce a strapiombo.
Le fiamme che stanno imperversando fra la Valle Sabbia e la Valle Trompia, infatti, oltre che arrivare vicinissime ad un paio di casette di montagna, nel primo pomeriggio di ieri hanno fatto temere il peggio per la struttura dell’eremo di San Vigilio, la chiesetta edificata intorno all’anno Mille sull’omonimo colle.

Brucia spesso la montagna da queste parti e il tempio che si erge intorno ai mille metri di quota, raggiungibile solo a piedi, si era sempre salvato perché era cura degli abitanti salire fin lassù per proteggerlo.

Le condizioni proibitive nelle prime ore pomeridiane di ieri, tanto fumo e fortissimo vento, hanno reso assai più difficile presidiare la struttura.
Tanto che le fiamme ad un certo punto ne hanno intaccato la copertura, tutta in legno e coppi.

«Saputo che in mezzo all’area interessata dall’incendio c’era quella chiesa – ci ha raccontato il capodistaccamento dei volontari vestonesi dei Vigili del fuoco Ivan Bardelloni -, in tre ci siamo arrampicati fin lassù e siamo arrivati giusto in tempo per limitare i danni, intervenendo a mani nude e con mezzi di fortuna».

Solo più tardi un elicottero “Drago” dei Vigili del fuoco è riuscito a raggiungerli portando loro i materiali necessari per una bonifica accurata.
Gli stessi Vigili del fuoco, più tardi, sono intervenuti anche poco lontano per mettere al sicuro una bombola del gas ed una tanica di benzina presenti in una baita al “Cargaùr di Prealba”.



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