Come foglie secche
di Ubaldo Vallini

Cinque i figli della Valle Sabbia se ne sono andati ieri, “ufficialmente” col virus in corpo. Almeno altrettanti coloro che hanno subito la stessa sorte senza neppure l’onore di poter finire fra le statistiche dell’Ats

 
Tutti anziani: qualcuno fra le colonne portanti delle comunità locali, altri semplici quanto preziosi custodi di memorie familiari.
Quelli uccisi ufficialmente da virus ieri hanno funestato Bagolino, per la prima volta Capovalle, Roè Volciano e Villanuova sul Clisi.

Due i deceduti nell’impluvio del Caffaro: c’è Eugenio “Gragnolì” Lombardi, lo storico proprietario del Bar Al Ponte che aveva 82 anni, e ce n’è un altro la cui famiglia ha chiesto di non divulgare il nome.

Di Capovalle se n’è andata, a 85 anni, Caterina Emilia Fucina, colpita dal virus a Gavardo dove trascorreva gli inverni in compagnia del marito Aldo e dei figli.

A Roè Volciano è venuta a mancare Elsa Francinelli in Bignotti che di anni ne aveva 81.
Sconosciuto anche il nominativo del lutto da coronavirus che ha colpito Villanuova: solo un numero in tabella, forse riferito ad un decesso avvenuto giorni prima.

Tutti sanno però che accanto alle cifre ufficiali,
in questo tempo sospeso, i nonni se ne stanno andando da giorni e giorni come foglie secche portate via dal vento, con una manciata e anche meno di familiari ai quali è permesso solo l’ultimo fugace saluto.

“La messa di suffragio comunitaria verrà celebrata non appena cesserà l’emergenza sanitaria” si legge sulle scarne necrologie che affollano da un paio di settimane almeno cliccatissime pagine web. Di una tristezza assoluta.

Eppure, va detto, i “numeri” della Valle Sabbia sono minimi rispetto a quelli registrati nel resto della Provincia e soprattutto in città.
A ieri i valsabbini risultati positivi nei 25 Comuni che fanno parte della Comunità montana erano “solo” 427 degli ottomila e passa provinciali.

Così anche per il triste conteggio dei morti: 45, quando a livello provinciale, alle 17 di ieri, Ats ne aveva conteggiati 1.444.
La Valle Sabbia, insomma, per il momento sembra reggere meglio di altre aree della nostra provincia al contagio, con numeri in calo anche riguardo ai decessi, nonostante l’impennata rappresentata dai cinque casi di ieri. 

.in foto: Capovalle.


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