Vilipendio al Tricolore e resistenza
di red.

Espone la bandiera italiana imbrattata con delle scritte. E’ quasi rissa con gli agenti della Locale di Prevalle che vogliono fargliela metter via


E’ avvenuto domenica scorsa quando una pattuglia della polizia locale di Prevalle è intervenuta in una delle vie principali del paese per controllare un Tricolore esposto da un balcone recante scritte con consentite.

“Mafia, spaghetti e mandolino, do you remember” la scritta, che riprende un luogo comune sugli italiani conosciuto in tutto il mondo, certo poco consono da esporre sulla nostra bandiera.

Gli agenti hanno suonato al campanello dell’appartamento ed hanno invitato il proprietario a scendere per parlare. Si sono quindi presentati marito e moglie, di origine straniera ma da tempo e senza problemi entrambi cittadini italiani

Quando i Vigili hanno spiegato quale fosse il problema e hanno comunicato che avrebbero dovuto procedere alla loro identificazione ed al sequestro penale della bandiera per il reato di “vilipendio alla Bandiera, così come è previsto dal Codice ex art. 292 CP” la situazione è precipitata.
L’uomo si è rifiutato di fornire i documenti e anche di consegnare il Tricolore così deturpato ed anzi ha iniziato ad accusare gli agenti di essere intervenuti solo perché lui non è di origine italiana.

I toni si sono alzati: “voi non sapete fare il vostro lavoro”; “quando vi ho chiamato io per altre cosa non siete mai venuti”; “adesso chiamo il mio avvocato e vi faccio capire io come stanno le cose…”.
Schiamazzi che nel paese immerso nel silenzio per le restrizioni da Covid-19, hanno attirato molti curiosi ai balconi e alle finestre.

La situazione stava sfuggendo di mano
e i toni erano sempre più accesi e per evitare di dover ricorrere alla forza, come ultimo tentativo di mediazione, gli agenti sono riusciti a convincere il soggetto a parlare col loro comandante, Massimo Zambarda, raggiunto al telefono.

Il colloquio telefonico ha sortito l’effetto di calmare gli animi e si è concluso con la consegna dei documenti per l’identificazione, il ritiro della bandiera dal balcone e la convocazione presso gli uffici del Comando per il  giorno successivo.

Lunedì l’uomo avrebbe voluto chiudere la faccenda come se nulla fosse successo.
Tuttavia, se l’ignoranza della norma poteva essere in qualche modo compresa, essendo il soggetto di origine straniera, inaccettabile era il fatto di aver aggredito gli agenti nello svolgimento dei loro compiti e fatto loro resistenza.

Il Tricolore oltraggiato è stato posto sotto sequestro e il soggetto dovrà rispondere all’autorità giudiziaria non solo del reato di vilipendio alla bandiera ma anche di resistenza, di inosservanza agli ordini impartiti dall’autorità e rifiuto delle generalità.  

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