Incontri sulla via Romana
di John Comini

Ci sarà gente sulla via Romana? La strada che collega Gavardo e Villanuova è un paradiso terrestre, accanto scorre il fiume Chiese (ah, il Chiese!). Adesso sto ancora chiuso in casa in casa, aspetto e spero…


Fino a due mesi fa era bello incontrare le persone, ci si fermava a chiacchierare, scoprendo nuove amicizie. Provo a ricordarmi un po’ di quegli incontri…

Dunque. Andando verso il ponte dei Marinai, incontro il signor Buccella che sta andando a prendere un caffè, accompagnato da una gentile signora. A Sopraponte vedo sfrecciare la Panda dell’amica Mari Festa: è sempre di corsa, impegnata a dare una mano di qua e di là. Brava Mari, sei un tesoro, quasi come tuo marito Dino Goffi, anche lui impegnato nel volontariato e un vero artista a fare lo spiedo.

Spesso dalla finestra mi saluta la maestra Nadia Bruschi, con la quale ho vissuto bellissimi anni nelle vecchie scuole elementari di Prevalle.

Imboccando la Via Romana, ecco Carlo Pettini e la dolce moglie Mariella Mora: la simpatica coppia è mattiniera, e la incontro solo se m’incammino a buonora.
Un giovane, con tanto di lunga barba, lavora la vigna: lavora con dedizione e passione.
Mando sempre un bacio ed un pensiero a Danilo, la cui foto è adornata da fiori. 

Saluto un signore che coltiva gli olivi in un bellissimo campo. Incrocio l’amica Laura Rubino, sorella di Alessandra. Ricordo con nostalgia la loro mamma, Angela Braga, mitica segretaria a Prevalle.

Tempo fa incontravo Giuseppe Lavo, un uomo con una cultura profonda ed una squisita sensibilità, che mi parlava del Gruppo Grotte, di don Milani e del Manzoni. Giuseppe ora sta spesso a casa ad aiutare la dolce moglie, e quando sono andato a trovarli mi hanno trasmesso una lezione di vita.

Nel fare la salitella giungono i volontari che portano il pasto: grandi!
Saluto il mio coscritto Rinaldo, affaccendato a sistemare il suo buon ritiro.

Ecco persone che corrono, tra i quali Carlo Fanzoni (con una fantastica tuta) e Germano Filippini: era un eccezionale attore ai tempi del Gruppo Teatrale Gavardese. Corre come una gazzella Mauro Franceschetti (figlio di Fausto e Ornella). Non faccio in tempo a scansarmi ed a fare una battuta che lui è volato via!

Incontro juventini, interisti, milanisti e agnostici. Tra gli juventini, Renato Savoldi mi racconta dei lavori fatti da giovane, e di quando una volta, da bambino, il mio caro cognato Mario Zucchetti l’ha salvato dall’annegamento.

Chiacchiero con Nello Cavagnini, marito di Bruna e padre di due bei ragazzi: Paolo (valente chitarrista e Presidente dell’Accademia musicale “Ottava” a Brescia,) e Laura (costumista a Roma nel teatro e nei programmi TV). Nello è un ironico disegnatore, ogni tanto mi invia i suoi gustosi fumetti (che firma con “Asinello”).

Spesso incontro due coppie: sono sempre affabili, ogni tanto ci scappa una battuta sulle donne “ciciarune”. Li chiamo i 4 dell’Ave Maria. Passa l’alpino Francesco Maioli, appassionato di api, arzillo come uno stambecco.

Incrocio Bruno Massolini, che con occhiali e passo marziale macina chilometri su chilometri. Accompagnato dalla moglie, ecco il mio coscritto Carlo Giovannini (è nato il 31 marzo, come me), con il suo bel cane (ma mi tengo alla larga, mai dire mai).

La via Romana sembra una passerella di cani: sono rigorosamente al guinzaglio, non bisogna fare lo slalom tra i “souvenir” perché i padroni sono persone civili.

Saluto la cortese Mara Montanari, che vive con il marito Pierluigi Vitali in una fattoria piena di cani, anatre, oche, cavalli, conigli. Molti genitori e nonni portano i bambini ad ammirare incantati i pavoni che fanno la ruota.

Dopo un ponticello c’è la cascina di Giuseppe Mora. Mi sorride, da sopra il trattore. Ha due simpaticissime bambine, piene di vita. Ogni tanto sfrecciano i ciclisti, con le loro tute fiammanti, ed un cagnolino li saluta abbaiando.

Saluto una bella coppia seduta su una panchina: vengono da Vallio. Vicino c’è un bel cartello di legno, che i “soliti ignoti” avevano imbrattato. Adesso c’è una scritta: “Attenzione, fototrappola in azione.” Giustamente, perché c’erano sacchetti della spazzatura lanciati verso il fiume e rimasti impigliati tra i rami. Povera Italia!

Vicino al gioiello della chiesetta di Valverde, ho avuto la fortuna di conoscere il caro Aldo Arrighi. Se ne stava seduto su una panchina, oppure su una sedia, sotto il portichetto di casa sua. Aldo ha vissuto in modo esemplare, spendendosi per gli altri, ma come tutti i grandi era una persona modesta e “vera”. Incrocio la moglie Liliana, le figlie Michela e Flora con suo marito Franco Franzoni, mio coscritto: sa tutto di piante ed è impegnato nella conservazione del nostro territorio.

Passando sopra il ponte di ferro, mi fermo presso la Biblioteca Comunale, dove c’è una bibliotecaria davvero sollecita, gentile e preparata.
Davanti alla casa di Ceci Cattaneo e di Aldo Zambelli, mi aprono la porta: sono due persone altruiste, con una visione profonda della vita. La loro è la casa dell’accoglienza e del sorriso (tempo fa hanno esposto uno striscione con la scritta “Buona Pasqua” con un arcobaleno accanto).

Passo davanti alla scuola materna e saluto le maestre, vedo i ragazzi delle medie e saluto qualche professoressa.

Ma non posso non fare due chiacchiere con il mio coscritto e amico Pierangelo Damiani. Ha una cordialissima moglie e due figli (uno ha la stessa età del mio). Pierangelo è un grande camminatore e ciclista, ama profondamente la natura. Condividiamo molte idee su questo pazzo mondo. La domenica sale in bici e fa un sacco di chilometri, da solo o in compagnia degli amici De Giorgi Gianfranco, Attilio e Mariaelena. Viaggiando per monti e valli, visita luoghi stupendi e incontaminati e incontra persone straordinarie, come Mario Tonincelli e Pietro Menga, artefici dell’osservatorio astronomico di Cima Rest. Oppure un altro grande coscritto, Roberto Ghidoni, detto “lupo che corre”, che anni fa ha percorso 560 kilometri a piedi tra la neve e il ghiaccio del Nord dell’Alaska.

Pierangelo fa parte del gruppo “Villanuova pulita”,
un insieme di belle persone decise a dare una mano per pulire il proprio territorio. Gli dedico questa breve filastrocca un po’ sgangherata:

“Caro coscrìt, che ta ede semper söla Romana via
ensema al tò cagnulì, cosé content che el ména la cua,
e quand che se encuntrom ciciarom del piö e del meno
e dele olte te me ofret la gasosa al bar de Suerpont…
Adess podomm piö caminà en compagnia
se pöl nà a comprà le sigarete (ma noter fömóm mia).
Beato te che te podet portà a spass el cà
ma te ghet de diga: möet a pisà!
Prima ghéra la Fornero che per la pinsiù
serem tropp zuegn, la disia
adess töcc i esperti i diss ala televisiù
che sóm tropp vecc per nà föra de cà. E così sia.”

Durante il ritorno verso casa saluto: la sempre entusiasta maestra Elena Baratelli ed il marito (con cane incorporato), Michela che lavora nella segreteria di Prevalle, la “zia” Rosina (sorella di Mario Zucchetti), i gentili signori Predaroli, Albino Bertoldi (che mi informa sul mitico coro La Faita e mi racconta qualche sapida barzelletta). Al balcone appare l’amico Marco Franzini, che mi parla del mitico Gigi Avanzini e delle prossime tournée con la band Km.0.

Cara Via Romana, aspettami, che prima o poi arrivo!


Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo
                                                                                                  
maestro John

Nelle foto:
1) Le nozze di Giuseppe Lavo (foto del fratello Giovanni) 
2) Marco con Gigi, Germano e la moglie Gabriella Vincenzi durante la serata con il chitarrista Giorgio Cordini, che ha suonato con Fabrizio De André
3) Pierangelo Damiani (al centro) con gli amici e Lucia Manzoni, che gestisce il rifugio Monte Stino
4) Una simpatica vignetta dell’amico Nello

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