Ancora in fase di stallo il Tavolo tecnico
di Federica Ciampone

Convocato a inizio marzo e rinviato a causa della pandemia, il Tavolo per la verifica della compatibilità ambientale del doppio depuratore del Garda sul fiume Chiese attende ancora una riconvocazione


Non è ancora stato riconvocato il tavolo tecnico che avrebbe dovuto valutare la compatibilità ambientale del progetto del doppio depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari. A causa della pandemia da coronavirus i tempi si sono notevolmente dilatati sia per la sponda bresciana che per quella veneta, i cui procedimenti amministrativi sono stati “congelati” per settimane dal decreto Cura Italia.

Per quanto riguarda Brescia era stato proprio l'Ato a sollecitare il rinvio del tavolo tecnico ad un momento più favorevole, dato che la prima convocazione era avvenuta a marzo - in piena emergenza coronavirus - e i sindaci avrebbero faticato molto ad occuparsi con la dovuta attenzione di una questione che non fosse quella, prioritaria, della gestione dell'epidemia nei rispettivi paesi.

Si attende ora un segnale, per entrambe le sponde del lago, dal Ministero dell'Ambiente e dalle rispettive Regioni. Alla riapertura del Tavolo si affronterà la questione della compatibilità o meno del fiume Chiese con la presenza dei due depuratori; se delle incompatibilità effettivamente emergessero, sarebbe necessario ridiscutere il progetto e trovare delle possibili alternative.

“Anche se il fiume Chiese fosse idoneo – commenta da Gavardo il Comitato ambientalista Gaia - ci sono altri importanti e seri motivi che ci spingono a dire che questo progetto è completamente sbagliato. Perché c'è già la soluzione di Peschiera, perché è inutilmente costoso, perché porterà anni e anni di cantieri sulla gardesana, perché ci sono valide alternative, perché la condotta non è una bomba ecologica. Adesso è urgente bloccare il progetto veronese – conclude - per ridiscutere completamente e con calma il progetto bresciano”.
190114_depuratore_Garda.jpg